Coisp. Candideremo poliziotti calabresi in comuni sciolti per mafia
“Dopo Bordighera, ora anche Ventimiglia sciolto per mafia. È il secondo caso in Liguria e il terzo nel Nord Italia (il primo comune sciolto per infiltrazione mafiosa fu quello di Bardonecchia, in Piemonte, nel 1995). Questo dimostra che la mafia ha le sue radici non solo al Sud, ma “ovunque”, ma, che nonostante ciò, non è ancora un “cancro in metastasi”, come si limitano ad affermare in molti.” -
È quanto dichiarano in una nota congiunta gli esponenti calabresi del Coisp – il Sindacato Indipendente di Polizia – Giuseppe Brugnano, Segretario Regionale, e Vincenzo Albanese, Segretario Regionale Aggiunto, unitamente all’esponente del Centro Studi Lazzati l’avvocato Filomena Falsetta.
“Con questo vogliamo significare, rievocando una delle espressioni nascenti da quel binomio inscindibile Falcone-Borsellino, che la mafia è un fatto umano, e come tutti i fatti umani, ha un inizio e una fine. Ed ora spetta proprio alla Calabria dare una dimostrazione forte e tangibile di tale tesi, poiché questa terra ha sempre rappresentato il solo ed unico fulcro dei discorsi di tanti rappresentanti istituzionali sulla criminalità organizzata, nei quali negavano accuratamente che il fenomeno mafioso è radicato al Nord come non mai. Sarà così che proveremo a richiudere le porte che una certa politica ha spalancato e da dove entra il peggio che la società esprime. Si tratta di quella stessa politica – continuano i rappresentanti del Coisp e del Centro Studi Lazzati – che ha preferito girarsi dall’altra parte, facendo apparire il Nord come un’oasi felice senza corruzione, senza infiltrazioni mafiose all’interno delle istituzioni comunali, provinciali, regionali e nazionali. Per questo, riteniamo sia nostro dovere morale adoperarci per stimolare la Calabria ad affrontare una prova di grande orgoglio e di immediato riscatto, che produca una inversione di tendenza, consistente nella possibilità di associare l’azione politica con l’impegno e l’attivismo dei fedeli Servitori dello Stato, in grado di smuovere le coscienze.
Siamo fermamente convinti – incalzano Falsetta con Brugnano e Albanese – che tutto questo sia realizzabile destinando a quei territori caratterizzati dall’infiltrazione mafiosa, gli Operatori della Sicurezza, che con le loro doti di senso di responsabilità, rigore morale e libertà di coscienza sapranno affrontare la vita politica ed istituzionale senza tatticismi. Essi rappresentano la sola alternativa per scongiurare qualsiasi tentativo di collusione o contaminazione da parte della mafia, che non potrà più mettere i suoi tentacoli nella politica. Vogliamo, infine, aggiungere – concludono i Segretari calabresi del Sindacato Indipendente di Polizia e la rappresentante del Centro Studi Lazzati – che il nostro progetto non riguarderà più soltanto i comuni calabresi sciolti per mafia, ma anche e soprattutto quelli del Nord, sciolti anch’essi per mafia, come, appunto, Bordighera o Ventimiglia, nei quali candideremo a Sindaco rappresentanti della Polizia di Stato che non devono e non vogliono più limitarsi a tutelare la cosa pubblica, ma, d’ora in poi, anche ad amministrarla nell’interesse dei cittadini presenti e futuri, e di fare non soltanto della Calabria ma anche dell’Italia una “questione morale”.
E le trattative in questo progetto rivoluzionario, di riconsegnare lo Stato allo Stato, sono in fase avanzata tra il Coisp, il Centro Studi Lazzati ed i partiti che guardano con attenzione a ricostruire l’Italia attraverso una terza fase in corso. Abbiamo dunque deciso ci saranno le nostre liste di persone perbene e capaci, a novembre la legalità riconquisterà Bordighera, ma a maggio saremo presenti nei comuni calabresi di Corigliano Calabro e Borgia e poi quando sarà il momento anche in quello di Ventimiglia”.