Usura ed estorsioni, sequestri della Polizia di Roma anche ai clan della 'ndrangheta
Beni mobili e immobili per un valore di 10 milioni di euro, tra cui quote di 34 società, per un giro di affari annuale di 40 milioni di euro, sono stati posti sotto sequestro anticipato al termine di indagini patrimoniali svolte dalla Divisione polizia Antricrimine della Questura di Roma. Un patrimonio creato per ripulire denaro illecito frutto di usura ed estorsioni riconducibile anche ai clan della 'ndrangheta calabrese. Le società erano collegate ad otto esponenti della malavita romana, tra cui anche tre membri del clan Casamonica. Quartier generale dell'organizzazione e sede delle varie società cooperative erano dei locali di via Nomentana, a cui sono stati posti i sigilli. Le società, principalmente cooperative che modificavano ragione sociale in base agli appalti che ritenevano interessanti, gestivano attività di forniture e gestioni di supermercati, servizi di pulizia, raccolta e smaltimento di rifiuti e consulenze. A quanto accertato dagli investigatori le società erano in contatto con il clan dei Casalesi e con la 'ndrangheta. A finire sotto sequestro anche 15 attività aziendali, 9 appartamenti tra Roma, Pomezia, Ladispoli e Reggio Calabria, 17 auto tra cui una Maserati. Mente finanziaria del gruppo era un ex ispettore del lavoro 46enne romano coinvolto in 5 procedimenti penali e rinviato a giudizio nel 2009 per associazione a delinquere di stampo mafioso in concorso con esponenti di rilievo della 'ndrangheta.(Leggi l'articolo correlato)