Idv, approvato ordine del giorno di De Masi
“Una realtà come quella crotonese, frustrata da tutti i punti di vista che configurino la qualità della vita e la stessa dignità comunitaria, non può permettersi di rinunciare a taluni strumenti legislativi in grado di rivitalizzarne in qualche misura le dinamiche economiche e sociali. Da tempo in città un dibattito sulle Zone a Burocrazia Zero si sviluppa quasi retoricamente in quanto privo di riscontri operativi. Ancora una volta la coesione istituzionale della rappresentanza regionale crotonese si rileva metodo più appropriato servire il territorio”. E’ quanto riferito dall’On. Emilio De Masi che ha proposto, quale primo firmatario e di concerto con gli On.li Alfonso Dattolo, Francesco Sulla, Salvatore Pacenza, Franco Pugliano e Gianluca Gallo un apposito Ordine del Giorno, durante la seduta del 12 marzo, con cui si impegna la Giunta regionale ad assumere gli adempimenti necessari per istituire l’Ufficio Locale del Governo ed attuare, così, le “Zone a Burocrazia Zero” nei Comuni nei quali sono state previste le Zone Franche Urbane.
Difatti l’art. 43 del decreto-legge n. 78, 31 maggio 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 ha previsto l'istituzione di Zone a Burocrazia Zero che, sostanzialmente, hanno sostituito di fatto le Zone Franche Urbane istituite ai sensi dell’art. 1 comma 340 della legge 27 dicembre 2007, n. 296 (legge finanziaria 2007). A tal proposito è il caso di ricordare che in Calabria erano state individuate, quali Zone Franche Urbane, Crotone, Lamezia Terme e Rossano. Con la recente Legge n. 183/2011, le c.d. Zone a Burocrazia Zero (Z.B.Z.), sono state estese in tutta l’Italia, in via sperimentale fino al 31 dicembre 2013.L’istituzione delle Zone a Burocrazia Zero risulta particolarmente vantaggiosa per i Comuni dove ricadono le Zone Franche Urbane, nei quali sarebbe possibile utilizzare le somme assegnate con la delibera CIPE 8 maggio 2009, n. 14, in quanto, con la notevole semplificazione amministrativa introdotta, snellirebbe notevolmente l’iter burocratico per l’avvio di nuove iniziative produttive e favorirebbe, di conseguenza, sia il rilancio dell’economia, sia lo sviluppo economico e sociale dei quartieri urbani più deboli con potenzialità di espansione inespressa sia, infine, la realizzazione di nuovi posti di lavoro.