Nisticò: leggittimo il cambio d’uso di “Le Aquile”
Sul cambio d’uso del costruendo immobile “Le Aquile - Busines Center” di Via Lucrezia della Valle, registriamo un intervento dell’ex presidente della Commissione Urbanistica, Carlo Nisticò, che chiarisce situazioni di carattere normativo, “ad oggi - dice - non sufficientemente approfondite e che, in presenta di una competizione elettorale entrata già nel vivo, vengono strumentalmente stigmatizzate, per andare alla ricerca, a tutti i costi, delle motivazioni che hanno indotto Michele Traversa alle dimissioni”. “La richiesta prodotta dai rappresentanti legali del Parco “Le Aquile” - afferma Nisticò - è perfettamente conforme ed in sintonia a quanto recita l’art. 57, primo comma, della Legge regionale n. 19 del 16 aprile 2002, che nello specifico individua la possibilità concreta e reale di concedere una destinazione d’uso temporanea per immobili cui è stato rilasciato regolare permesso di costruire per altro uso”.
“Né risponde al vero - continua l’ex presidente della Commissione Urbanistica - il fatto che tale cambio d’uso, seppur temporaneo, non sarebbe possibile in quanto il fabbricato insiste su una zona omogenea non compatibile. Ciò in quanto il manufatto in esame è edificato su un’area in cui è possibile realizzare sia attività commerciali, sia attività direzionali e, quindi, uffici. Chiarito questo aspetto fondamentale viene da sé che nel caso in cui il Consiglio comunale avesse concesso il cambio di destinazione d’uso, per come richiesto, non avrebbe prodotto nessuna illegittimità, anzi, avrebbe rispettato pienamente la legge urbanistica regionale. Una legge regionale che il comune di Catanzaro farebbe bene ad utilizzare poiché, se bene attuata, può contribuire, non poco, al superamento della crisi congiunturale in atto”.
“In più - continua Carlo Nisticò - la cosa che mi pare giusto sottolineare è che l’amministrazione comunale debba concentrarsi prioritariamente sulla riqualificazione e sull’utilizzo del patrimonio edilizio esistente, ponendo fine a quelli che oggi rappresentano ferite aperte del tessuto urbano cittadino, laddove esistono fabbricati e complessi immobiliari fantasma ed inoltre evitando di consumare ulteriore territorio. Un monito per tutti deve rappresentare il Parco Romani sul quale deve necessariamente convergere l’attenzione, con spirito costruttivo, di tutta la classe politica locale affinché si pongano in essere sforzi congiunti per recuperare una parte importantissima di territorio e consentire quella rammagliatura dei quartieri che devono costituire il fattore critico di successo di una nuova classe dirigente”. “Va da sé, pertanto, - conclude Nisticò - che le dimissioni di Michele Traversa non possono in nessun modo essere imputate al cambio di destinazione del fabbricato di Via Lucrezia della Valle. Costruire ipotesi fantasiose non fa altro che appesantire un clima elettorale già di per sé carico di tensione”.