Ogm: no secco della Coldiretti Calabria
Le dichiarazioni del Ministro dell'Ambiente Clini relativamente all'introduzione degli OGM (Organismi Geneticamente Modificati) preoccupano e non poco la Coldiretti Calabria, che attraverso il suo presidente Regionale Pietro Molinaro dice un secco no a tale ipotesi. "Un evidente caso di sottovalutazione e disattenzione nei confronti del valore del Made in Italy in generale e del Made in Calabria in particolare che ne rappresenta un pezzo importante con il suo unico e straordinario patrimonio di eccellenze agroalimentari che la colloca al sesto posto in Italia per denominazioni a marchio Unione Europea ". Rispediamo al mittente tale impostazione a stragrande maggioranza sostenuta dai consumatori ed ambientalisti che condividono la battaglia per una Italia libera da Ogm, da Adiconsum Cisl e Legaconsumatori Calabria in particolare , da Legambiente a Slowfood fino all’Aiab e diversi altri, insieme a tanti comuni della nostra regione e dalla stessa Istituzione regionale che pochi anni fa all'unanimità ha votato un ordine del giorno che sanciva la contrarietà della Regione Calabria alla introduzione degli OGM.
"Il Governo Tecnico" deve tener fede alle richieste esercitando la clausola di salvaguardia per vietare precauzionalmente la coltivazione degli ogm in Italia. A differenza di quello che dichiara il Ministro “tecnico di lunga data”, l’ingegneria genetica e la transgenesi - sottolinea Molinaro- non centrano niente con la Cipolla Rossa di Tropea, il Gaglioppo di Cirò, le clementine, il cedro, il bergamotto, e tanto altro ancora che subiranno gravi danni economici sul mercato a causa di improvvide dichiarazioni di chi evidentemente non vuole bene al Made in Italy agroalimentare. Queste fantomaniche innovazioni rischiano di depotenziare il Made in Calabria come leva strategica di crescita della Regione e su cui anche la regione nell'opera di valorizzazione epromozione sta puntando. Evidentemente, si vuole imporre un modello diverso a benficio di pochi e di qualcuno. Gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del Made in Italy come si esprime il 71 per cento degli italiani (sondaggioColdiretti/Swg). E per quanto riguarda le coltivazioni ogm a scopi energetici il Ministro dovrebbe sapere che in l’Italia, per la conformazione morfologica dei terreni e le dimensioni delle aziende, non sarebbe possibile - continua la Coldiretti - evitare le contaminazioni ambientali e sarebbe violata la sacrosanta libertà della stragrande maggioranza degli agricoltori e cittadini di avere i propri territori liberi da Ogm. La ricerca è importante ma deve avere obiettivi sostenibili, condivisibili e utile per il benessere della società e non quando serve a fare arricchire come sempre poche multinazionali come nella nostra regione avviene per altre vicende (vedi succo di agrumi).