Bevacqua su articolo 18 e Pd

Cosenza Politica

Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa di Domenico Bevacqua vice presidente della provincia di Cosenza

"La discussione apertasi nel paese su alcuni punti della riforma del mercato del lavoro e in particolare sull'articolo 18 ha creato, senza paura di ammetterlo, tensioni all'interno del Partito democratico e nel mondo sindacale . Alla nascita del governo Monti ebbi modo di esprimere le mie perplessità sulla sua connotazione definendolo un governo di destra. Credo che, ciò che sta avvenendo oggi in materia del lavoro, conferma e rafforza quella mia convinzione, frutto non di fantasticherie ma dalla lettura della storia che individua nei governi tecnici una svolta a destra nei paesi in cui questi si insediano. L'arroganza di alcuni dei ministri verso il parlamento fa comunque capire non solo il rispetto che essi hanno verso gli organi democraticamente eletti, ma anche l'incapacità della politica di saper rispondere con forza e ragione all'approccio che i "professori " hanno nei confronti del parlamento. D'altronde se siamo al "governo tecnico" la responsabilità è senz'altro di una politica che in questi anni ha allontanato i cittadini sempre più dai partiti, nauseati di assistere solo a diatribe interne e a vari problemi giudiziari.

Per ritornare alla riforma del mercato del lavoro e all'articolo 18 ci voleva monsignor Bregantini per ricordarci l’importanza dei sindacati per il nostro Paese e soprattutto la dignità del lavoro e dei diritti dei lavoratori per la nostra democrazia. Quanta saggezza ed umanità nelle parole di Monsignor Bregantini, forse perché anche lui negli anni giovanili è stato prete lavoratore e da attento pastore ha conosciuto le tristi condizioni della nostra regione. ​Altro che i tecnici! Solo Bregantini, e su Famiglia Cristiana, ha affermato con chiarezza quanto in molti pensano, ma che nessuno dice per paura di disturbare il “manovratore”.

Il lavoratore è una persona e non è merce; il lavoratore non può mai essere considerato un prodotto da eliminare per motivi di bilancio. La nostra democrazia è fondata sul lavoro. L’articolo 1 della Costituzione è così chiaro. La dignità, la vita, la coscienza dell’uomo sono basati sul lavoro. Il lavoro ha un determinante valore sociale. E noi calabresi lo sappiamo meglio di tutti. Non c’è bisogno di scomodare le vecchie teorie marxiste. Proprio qualche giorno fa un giovane disoccupato si è sparato alla testa, lasciando moglie e figlia. La mancanza di lavoro genera disperazione. I licenziamenti per motivi economici sono inaccettabili. Come affermato da Franceschini ieri in una intervista a un quotidiano nazionale, chiediamo e continueremo a lavorare affinché venga recepita la possibilità di reintegro anche per i licenziamenti economici. Non si vive di solo spread, ma anche di dignità. Ciò non significa certamente appiattirsi sulle posizioni della Cgil, come strumentalmente qualcuno sostiene.

D'altronde la mia formazione cattolica democratica dovrebbe far capire che non si tratta di sigle ma di sensibilità culturale profonde derivanti dal rispetto della persona e dei suoi diritti riconosciuti dalla carta costituzionale… Il Presidente della Repubblica parla spesso di coesione sociale, nell’interesse del Paese, ma francamente a volte trovo inopportuno il suo eccessivo “interventismo”. L’ultima decisione è del Parlamento e noi faremo di tutto per modificare la normativa. Non si può chiedere al Pd, al suo segretario Bersani del quale ho apprezzato molto la sua determinazione nell'intervista a Vespa, e a tutti noi di snaturare la nostra stessa coscienza di partito, la nostra storia e i nostri ideali." Abbiamo avuto tante truffe alla 488, con tanti imprenditori “onesti". Non possiamo più fidarci. Un motivo economico si trova sempre per licenziare i lavoratori più attivi. Solo la magistratura è fonte di certezza e di imparzialità. Il Pd nato per riformare il paese, dovrà continuare a svolgere questo compito! Sapendo che la responsabilità verso il paese non significa cedere sui temi della dignità del lavoro e sull'importanza della coesione sociale."