Cosenza, elezioni: Bevacqua, nel Pd non esiste questione cattolica
“Nel Pd non esiste nessuna “questione cattolica”. Lo ha detto il vice presidente della Provincia di Cosenza, Mimmo Bevacqua, intervenendo a Cortona alla convention annuale di “Area Democratica”, la componente del PD guidata da Dario Franceschini.
“Chi parla di “questione cattolica” nel PD -ha sottolineato Bevacqua- solleva un falso problema. Probabilmente c’è un problema del PD all’interno della società italiana, non certo un problema di rappresentanza dei cattolici. Il PD anzi - come sostiene qualcuno- è una risorsa per i cattolici, il loro cantiere politico naturale. Parlare di una corrente cattolica, confessionale, all’interno del PD, significa isolarsi in un ridotto da cui è difficile “contaminare” la politica del partito e della stessa Nazione. Il “lievito” deve fermentare l’intero impasto per essere efficace, non certo rannicchiarsi in un angolo. Se poi qualcuno vuole parlare del continuismo di vecchi e logori gruppi dirigenti, allora tutti siamo disponibili al confronto. In tale contesto, in qualità di vice presidente della Provincia di Cosenza, permettetemi di precisare che il sindaco di Cosenza, l’amico Salvatore Perugini, se oggi non è stato ricandidato non è certo per umiliare i cattolici democratici e lo stesso Perugini sul cui operato c’è, da parte mia, un giudizio positivo, ma per ragioni strettamente politiche. Purtroppo, e lo dico con rammarico, non è stato possibile fare sintesi sulla sua candidatura; Perugini divideva la coalizione e non univa. Forse l’unica colpa che abbiamo è quella di non aver valorizzato appieno l’opera di Perugini; forse il partito è stato distante. Ma ora si tratta di stare uniti e di vincere, sacrificando anche bravi amministratori come Perugini. In un partito democratico si può essere utili in tanti modi”.
Bevacqua si è poi soffermato sulle conseguenze negative di un federalismo che divide e non unisce. “Il federalismo –ha detto- può essere un’opportunità e una sfida per le nostre regioni, le nostre province e per noi stessi. Ovviamente parliamo di un federalismo solidale e vero, di un federalismo che - riprendendo le parole di Franceschini - non “sia solo uno slogan vuoto e pericoloso”. Noi pensiamo ad “un’Italia delle autonomie”, ad un paese federale e concorde, la Lega Nord pensa, invece, ad un paese diviso e disarticolato. È troppo facile abbandonare per strada i diversi, gli ultimi, i meno produttivi. La favoletta del Nord sfruttato dal Sud non regge più. Cosa sarebbe oggi il Nord senza le risorse meridionali dell’inizio del 900? Cosa sarebbe oggi il Nord senza i braccianti meridionali che hanno fatto grande la Fiat? Cosa ancora sarebbe oggi il Nord senza le migliaia di giovani intelligenze che quotidianamente abbandonano la nostra “amara terra”?”.
La parte finale dell’intervento il vice presidente della Provincia di Cosenza l’ha dedicata alla “questione meridionale”.
“La questione meridionale –ha affermato Bevaqua- era e rimane una questione nazionale. Pensare di risolvere i problemi italiani senza affrontare la questione meridionale è da considerare una pura utopia. Così come, pensare di affrontare i problemi del Mezzogiorno senza un solido ancoraggio alla politica nazionale è solo una tragica illusione”.
“Per questo credo –ha concluso il vice presidente della Provincia di Cosenza- che ci sia bisogno di un Pd che parli un linguaggio chiaro, al nord come al sud, un Pd autorevole, forte, unito e coeso e di una classe dirigente meno timida, e più coraggiosa, capace di porre al centro del dibattito le questioni più importanti che interessano il nord e il sud per far decollare, tutti insieme, il Paese”.
Concludendo il suo intervento, Bevacqua ha proposto all’assemblea l’idea di promuovere entro il mese di giugno a Cosenza, come Area Democratica, un convegno nazionale sulla questione del Mezzogiorno. Alla proposta ha aderito subito, con grande entusiasmo, anche l’on. Dario Franceschini