Regionali: a due giorni dalla chiusura dei seggi ancora risultati incompleti
A 48 ore dalla chiusura delle urne, in Calabria ancora manca l'ufficialità della fine dello spoglio. Infatti, secondo quanto riporta il sito della Regione Calabria, organo ufficiale unico accreditato per i dati, nella provincia di Cosenza mancano all'appello 15 sezioni: ne risultano scrutinate 851 su 866. Pertanto, nel computo del risultato finale le sezioni scrutinate in Calabria sono 2.393 sulle 2.405 totali. L'ufficio stampa regionale non ha comunicato nulla, mentre dalla Insiel, la società che ha curato la trasmissione dei dati, hanno riferito che il mancato aggiornamento è dovuto al fatto che i risultati di alcune sezioni del consentino non sono stati trasmessi, mentre in altri vi erano delle incongruenze tra il numero dei votanti e quello dei voti espressi. Dalla Prefettura di Cosenza, che come tutte le prefetture ha fatto da tramite tra le sezioni e la Regione, si è invece appreso che tutti i dati sono stati inviati. Insomma, una situazione poco chiara e molto confusa. Il dato certo è la vittoria di Giuseppe Scopelliti del centro- destra con oltre il 27% dei consensi in più del governatore uscente Agazio Loiero. Ma la composizione del Consiglio regionale resta in alto mare, anche se sul sito sono apparsi i nomi dei neo-consiglieri. I numeri che non tornano sono in particolare il numero dei consiglieri assegnato alla provincia di Crotone, sette, uno in più di Catanzaro, che arriva alla stessa quota solo perché il candidato sconfitto Loiero è catanzarese. Al centro di molte osservazioni, il meccanismo interpretativo della nuova legge elettorale, approvata sul finire della legislatura del Consiglio regionale, che ha, fra l'altro, abolito il "listino", collegato ai candidati alla presidenza, per l'assegnazione del premio di maggioranza alla coalizione vincente. Già da settimane, il movimento "Diritti Civili" di Franco Corbelli ha presentato un esposto in Corte d'appello e sta conducendo la sua battaglia. Adesso si aggiungono i dubbi sui criteri seguiti dalla competente commissione nominata dalla Regione e ad appellarsi alla Prefettura ed all'ufficio elettorale circoscrizionale della Corte d'Appello sono i candidati rimasti fuori per poco dagli scranni di Palazzo Campanella. Maurizio Feraudo, consigliere regionale nella scorsa legislatura e candidato nelle liste dell'Idv, ha già presentato ricorso. Stessa cosa ha fatto Giampiero Mellea, consigliere comunale di Catanzaro e candidato al Consiglio con la lista "Insieme per la Calabria", che ha riportato 3.594 nella circoscrizione del capoluogo, il quale annuncia una possibile contestazione. Una partita, dunque, che rischia di avere appendici legali lunghe.