Montauro, Italia Nostra: non cancellare la case di Achille Curcio
Di seguito la lettera inviata dall'Associazione Italia Nostra, sezione di Catanzaro, al sindaco del comune di Montauro, dr. Pantaleone Procopio, sulla questione che riguarda la possibile distruzione della casa del poeta Achille Curcio o dell'annesso giardino a Montauro.
"Anche Italia Nostra, sezione di Catanzaro, desidera aggiungere la sua voce a tutte le altre voci che si sono levate in difesa del "giardino del cuore", quel pezzetto di terra che sta a difesa della baracca azzurra, ove il poeta Achille Curcio ha trascorso anni ed anni della sua vita e dove, circondato dalla stima ed affetto della città di Montauro, ha scritto i suoi versi.
Siamo certi che ella, signor Sindaco, conoscendo la sua sensibilità e l'amore per la sua città, saprà trovare il modo di conciliare il progresso con i ricordi del passato ed evitare che un luogo, custode di tante memorie, venga cancellato, sia pure per validi motivi. Ci chiediamo perché privare la città di Montauro, che già annovera monumenti storici di grande valore, del privilegio di ospitare un luogo ove hanno sostato moderni pellegrini, alla ricerca di quella bellezza che sola può riscattarci. Tra i tanti, anche il filologo Rohlfs che ha dedicato alla nostra terra anni ed anni di studi appassionati per conservarne le memorie ed il suo nobile parlare, tanto da fargli affermare ”Calabria da tutta la superficie sua spira come un soffio di antico e venerabile tempo”. Perché privare la bella zona marina della città di Montauro di testimonianze che già oggi costituiscono una pagina di storia?
Lì, in quel piccolo orto dell’anima, Achille Curcio ha scritto le sue poesie, da quel pezzetto di terra egli, rapito, dialogava con le onde del mare, con la luna, la stessa luna, antica, vecchia, guardiana, amica, quella luna che guidava ed ancora oggi guida verso un approdo sicuro i marinai, queI marinai di Montauro di cui Achille Curcio ammira l’antica saggezza e la rassegnata compostezza. Noi siamo certi che ella vorrà, assieme ai progettisti del lungomare, certamente un'opera di rilievo ed importante per i cittadini, assieme all’architetto, che in quanto tale ha il culto della bellezza e dell'arte, trovare la soluzione che salvi il futuro ed il passato. La preghiamo, faccia in modo che il marmo non cancelli la fragilità dei ricordi, in questo caso scritti sulla sabbia. Il poeta ha amato ed ama ancora Montauro che scelse come suo luogo di elezione ed ora, più che mai, carico di anni e di ricordi, ama la sua Montauro a cui ha dedicato pagine e pagine di suoi scritti come “Insieme a Montauro”. Consenta, ad un vegliardo amico, di sognare ancora e di restare ancora lì, nel suo orto del cuore, a guardare la luna di sempre e consenta a noi, ai suoi concittadini ed ai nuovi viandanti di sognare, di ricordare, di guardare, come dice Oscar Wilde, di “guardare le stelle”. Solo la sensibilità, la poesia, la bellezza ci consentono di sopportare la triste e precaria quotidianità, diventando una scala verso il cielo. Oggi, come lei ben sa, abbiamo più che mai bisogno di essere ottimisti e di sognare. Grazie per il suo ascolto e, nell'augurarle buon lavoro, la ringraziamo di quello che vorrà e potrà fare."