Riforma del sistema elettorale provinciale, Upi Calabria: “il Governo torni sui suoi passi”
“La posizione fortemente critica della Conferenza delle Regioni, oltre a quella nettamente contraria dell’Upi, rispetto al disegno di legge che riforma il sistema elettorale provinciale, deve spingere il Governo ad approfondire la riflessione su un provvedimento pieno di contraddizioni che comporterà non una riduzione, bensì un aumento dei costi, a fronte della totale soppressione della rappresentanza democratica dei territori”.
E’ quanto sostiene il presidente dell’UPI Calabria, Wanda Ferro che ricorda come sono state già otto le Regioni ad impugnare la riforma in sede costituzionale .
“Se manifestano così forti e motivate perplessità persino le Regioni, che dovrebbero essere gli enti maggiormente favoriti dalla riforma perché destinatari di maggiori competenze – afferma la Ferro - è evidente che il Governo, che è apparso finora troppo frettoloso, deve fermarsi e ragionare sull’opportunità di tornare sui suoi passi, come ha giustamente ribadito il governatore del Lazio, Renata Polverini, che ha sottolineato il rischio di ingovernabilità determinato dalla riforma, ma soprattutto il rischio di determinare un appesantimento della spesa. Da più tempo, dati alla mano, stiamo tentando di spiegare al Governo ed ai cittadini che la soppressione degli enti intermedi comporterebbe costi di gran lunga superiori agli auspicati risparmi, perché implicherebbe la necessità di riorganizzare il patrimonio immobiliare, di trasferire contratti e convenzioni, di rivedere il sistema della finanza locale, senza contare il costo del trasferimento dei dipendenti alle Regioni. Una scelta insensata – prosegue il presidente dell’Upi Calabria - guidata soltanto dalla volontà, nel dilagare dell’antipolitica, di ingannare l’opinione pubblica con il sacrificio di enti che offrono servizi efficienti e di qualità alle comunità dei territori, anziché mettere mano ad una riforma complessiva della Pubblica Amministrazione che elimini gli sprechi e le inefficienze delle centinaia di inutili enti di sottogoverno con i loro costosissimi consigli di amministrazione. Il Governo - conclude Wanda Ferro – deve pure prendere atto che la riforma è stata fortemente censurata dal Consiglio d’Europa perché costituisce una palese violazione della Carta europea delle autonomie locali, sottoscritta dall’Italia, che prevede che gli enti locali come le Province debbano esercitare un mandato elettivo locale a suffragio universale per garantire la rappresentatività democratica dei territori”.