Abolizione province, replica del presidente Wanda Ferro
"Sono rimasta davvero stupita della superficialità con la quale il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, intervenendo a Reggio Calabria, ha affrontato il tema della paventata abolizione delle Province, che l'esponente sindacale ha liquidato come enti che si occuperebbero esclusivamente, e in maniera pure inefficace, di Centri per l'Impiego". Lo afferma Wanda Ferro, presidente della Provincia di Catanzaro e dell'Upi Calabria. "Da un così autorevole rappresentante sindacale - aggiunge - ci saremmo aspettati un intervento di ben altro contenuto, perchè con la soppressione degli enti intermedi è in ballo il destino di 60 mila dipendenti che già oggi guardano con grande incertezza al futuro, per l'apertura di una mobilità che rischia di danneggiarli gravemente: molti saranno penalizzati economicamente, altri per mantenere il lavoro dovranno spostarsi a tanti chilometri da casa. Altri forse il lavoro lo perderanno. C'è soprattutto il rischio di mandare disperse professionalità e competenze costruite in anni di lavoro al servizio dei cittadini. Per questo le poche parole di Bonanni riportate dagli organi di stampa, suonano offensive per migliaia di lavoratori - la parte più moderna, efficiente e competente della pubblica amministrazione italiana - impegnati a garantire l'efficienza delle strade che uniscono le comunità nei territori anche più marginali, ad assicurare la funzionalità e la sicurezza delle scuole in cui si formano i nostri ragazzi, a garantire la difesa dei territori, come quello calabrese, esposti al dissesto idrogeologico".
"Senza contare l'impegno per la crescita culturale e sociale delle comunità - continua la Ferro - la promozione dello sport e del turismo, il sostegno al mondo del volontariato e del sociale. Non solo, quindi, quei Centri per l'impiego che pure, nonostante le perplessita' di Bonanni, ogni giorno accompagnano oltre due milioni di cittadini alla ricerca di un posto di lavoro. Convocando i nostri Consigli provinciali aperti, abbiamo invitato alla partecipazione leforze sociali, i sindacati, i rappresentanti del mondo del lavoro, perche' siamo convinti che quella a difesa delle Province debba essere una battaglia unitaria e condivisa, perchè rivolta non a tutelare una casta, ma i cittadini. Soprattutto quelli più deboli, che nella Provincia hanno trovato fino ad oggi un interlocutore attento e disponibile, capace di costruire - grazie anche al sostegno alla rete di associazioni di volontariato, culturali e sportive - un'alternativa alla povertà e al senso di solitudine. Ed il caos organizzativo che potrebbe seguire ad un provvedimento di abolizione delle Province sarebbe un costo altissimo per i cittadini in termini di qualita' e puntualita' dei servizi. Ma questo al leader sindacale poco importa e quindi i suoi suggerimenti sono frutto di un abusato qualunquismo. Probabilmente Bonanni (ma per fortuna molti rappresentanti locali dello stesso sindacato la pensano diversamente), non ha riflettuto abbastanza: sostiene l'ipotesi di abolire le Province - conclude Wanda Ferro - senza spendere una parola sugli oltre settemila enti strumentali, consorzi, societa' pubbliche o partecipate, che costano al Paese 2 miliardi e mezzo all'anno, con il solo 'beneficio' di mantenere inutili e ben retribuiti consigli di amministrazione".