Wanda ferro: “Pronta a scendere in piazza per difendere Crotone e Vibo”
“Da presidente dell’Upi Regionale, condivido pienamente la protesta sollevata dal presidente Zurlo e dagli altri rappresentanti politici e istituzionali contro la soppressione della Provincia di Crotone, e sono pronta a scendere in piazza al loro fianco, a Roma e in ogni sede opportuna, per difendere gli enti intermedi di Crotone e Vibo Valentia e ribadire l’assurdità di una riforma che non fa risparmiare nulla ai cittadini, anzi rischia di causare un disastro economico e sociale che nella nostra regione sarebbe assolutamente insostenibile. Basti pensare che nel nostro Paese, come evidenziato dai più autorevoli organi di stampa, sono complessivamente a rischio ben 56 mila posti di lavoro dei dipendenti provinciali".E' qanto sostiene Wanda Ferro, presidente delal provincia di Catanzaro.
"A causa degli esuberi, ancora non stimati - continua la Ferro - si innesca un meccanismo complesso di trasferimento dei dipendenti, che non soltanto incide sulla destinazione lavorativa, ma anche sulla possibilità di proseguire il rapporto. Senza contare poi l’incertezza riguardo al destino dei lavoratori delle società partecipate e dell’enorme indotto che ruota intorno alle Province. E ancora la situazione di grave difficoltà che si verrebbe a creare a seguito dell’intenzione di riorganizzare le Prefetture, le Questure e i presidi delle Forze dell’Ordine in territori che soffrono una forte presenza della criminalità organizzata. Una situazione devastante per l’economia e la sicurezza dei territori, a fronte di un misero taglio della spesa che comporterà costi enormi, per la necessità di riorganizzare il patrimonio immobiliare, di trasferire contratti e convenzioni, di fare una approfondita ricognizione dei dati finanziari e del patrimonio mobiliare, di esaminare le dotazioni organiche, il tutto nei tempi assolutamente irrealistici – quattro mesi soltanto - dettati dal Governo, che comporteranno un blocco amministrativo degli enti che, nel frattempo, saranno anche privati anche delle giunte. Inattesa - conclude la Ferro- della decisione della Consulta che, il 6 novembre, potrebbe sancirnel’illegittimità, è evidente la necessità di opporsi con ogni iniziativa politica ed istituzionale ad una riforma assurda e illogica, che sembra il frutto di una furia demolitrice del Governo piuttosto che il risultato di un serio piano di razionalizzazione della Pubblica Amministrazione, che dovrebbe invece intervenire sulle vere centrali dello spreco del denaro dei cittadini, come le società partecipate, i consorzi, gli enti strumentali che con i loro consigli di amministrazione costano 7 miliardi di euro all’anno e hanno accumulato un debito di oltre 34 miliardi di euro”.