Riordino Province, Malacari (Rsu): “Si rischia il tracollo”
"Cosa bisogna ancora dire per far capire ai crotonesi che, con la soppressione della Provincia, Crotone rischia di perdere tanto? E perché nessuno intende reagire di fronte ad una misura iniqua e incostituzionale, che non comporta un sostanziale risparmio, che incide sulla carne viva di questa città, che crea disservizi e che danneggia l’economia locale?". E' quanto scrive Vincenzo Malacari, Coordinatore della RSU della Provincia di Crotone.
Per Malacari "queste non sono domande retoriche, ma semplici constatazioni. E la constatazione di un silenzio assordante rispetto alla paventata ipotesi di cancellare la Provincia di Crotone ingenera ulteriori dubbi, se non rabbia, quando appare evidente a tutti che la vera centrale di spesa incontrollata, e su cui il Governo avrebbe il dovere di intervenire drasticamente, si annida in altri luoghi, come emerso dalla recente vicenda del consiglio regionale del Lazio.
Che gli sprechi - continua Malacari - risiedono altrove o che l’evasione fiscale superi abbondantemente il 10% del PIL, sembra interessare poco. Piuttosto, si preferisce seguire le intemerate di chi continua a sostenere che le piccole province devono essere soppresse in quanto “micro feudi” (i “macrofeudi” sono forse migliori?) o di chi è convinto che con l’eliminazione delle piccole province si sta dando una sonora mazzata alla politica.
Quanto miopia e illusione. Soprattutto nel non vedere che la mazzata, quella vera, sta per essere data ad altri. Prima di tutto a migliaia di lavoratori, madri e padri di famiglia, soggetti nella migliore delle ipotesi a mobilità collettiva . E che dire poi delle conseguenze sul tessuto economico imprenditoriale, in particolare sui commercianti e sugli artigiani crotonesi, dovute all’inevitabile contrazione dei consumi da parte dei lavoratori del pubblico impiego. E degli effetti sulle tasche dei cittadini importa a qualcuno? Solo pensando alla perdita del valore delle case o, più banalmente, al costo ( col prezzo della benzina alle stelle) per sbrigare una pratica a Catanzaro oppure a Cosenza. In definitiva , dalla cancellazione dell’ente intermedio scaturirà un effetto domino con gravi ripercussioni economico-sociali sull’intero territorio.
Altro quindi - conclude Malacari - che riordino capace di rendere la macchina amministrativa più efficiente. Qui, il rischio concreto è il tracollo ! E, allora, la domanda è: perché permettere che si faccia di noi soggetti confusi e rassegnati costretti a pagare un’altra volta (dopo la dismissione delle fabbriche) una crisi che non abbiamo causato noi?"