Soppressione Province, un coro di no da Vibo e Crotone
La sala consiglio di Palazzo Luigi Razza ha accolto, questa mattina, i maggiori rappresentanti politici locali, regionali e nazionali, al fine di proporre reali soluzioni per bloccare l'iter nazionale che sta portando all'accorpamento di alcune Province, come nel caso specifico di Vibo Valentia e Crotone a Catanzaro.
Fianco a fianco si sono trovati a sostenere la medesima causa il Sindaco Nicola D'Agostino,il il Senatore Francesco Bevilacqua, il Senatore Antonino Murmura, l'on. Aurelio Misiti, il vicepresidente del Consiglio regionale Antonella Stasi, i consiglieri regionali Alfonsino Grillo, Ottavio Bruni e Bruno Censore, il Presidente della Provincia di Crotone Stano Zurlo e il Presidente facente funzioni di quella di Vibo, Giuseppe Barbuto.
Il Sindaco di Crotone Peppino Vallone, gli assessori Nicolino La Gamba, Pasquale La Gamba, Pietro Comito e Mario Di Fede, molti consiglieri comunali, i rappresentanti delle sigle sindacali, alcuni sindaci e rappresentanti dei Comuni facenti parte dell'Associazione Vibo Vale e altri dei Comuni ricadenti nella Provincia di Vibo Valentia.
Un incontro fortemente voluto dal Sindaco Nicola D'Agostino e organizzato dall'Assessore alla Comunicazione Nicolino La Gamba. Una mattinata fitta di interventi che ha dato frutti concreti e importanti raggiungendo, seppur in minima parte, l'obiettivo auspicato dal Sindaco Nicola D'Agostino. L'on Misiti, infatti, nel corso del suo intervento ha dichiarato che "la scelta di votare contro, presa dal gruppo che rappresento, Grande Sud, e' a favore dei cittadini perche' a noi sembra che questo riordino delle Province italiane sia una scelta fatta a tavolino, vista dall'alto senza alcuni esami delle esigenze reali della popolazione calabrese e delle altre regioni. Credo che se tutti i gruppi parlamentari agissero come sta facendo il Grande Sud, - ha detto - che presiedo alla Camera, composto da 10 deputati alla Camera e 4 Senatori al Senato, riusciremmo a bocciare tranquillamente il decreto in commissione. E' quindi necessario fare pressione su tutti i partiti soprattutto dei territori dove sono state previste le soppressioni delle Province,mettendo in rilievo come le soppressioni non portano nulla di buono. I pochi spiccioli risparmiati a confronto della disoccupazione indotta, dei disagi dei cittadini per spostarsi a confronto di tante altre questioni legate alla soppressione di uffici governativi all'interno di queste province, dovrebbe portare un partito politico, un gruppo parlamentare a dire no a questa "curiosa" manifestazione legislativa che e' messa in questo decreto legge ed evidentemente non fa i conti con la realta' del paese. Non c'era necessita' e urgenza e comunque credo che se non dovesse andare bene questa nostra battaglia, proporremo un referendum popolare".
Il Sindaco Nicola D'Agostino che, con il presidente Zurlo sta portando avanti una battaglia a favore delle Province ha nuovamente ribadito il proprio punto di vista "Vibo e Crotone sono unite perche' non siamo affatto rassegnati, siamo convinti che questo decreto legge possa essere convertito e su questo faremo grande pressione su tutti i parlamentari interessati al provvedimento, non solo quello delle 35 Province, ma anche i parlamentari dell'intero territorio calabrese e quindi siamo fiduciosi che si possa bloccare questo iter che porterebbe all'abolizione piu' che al riordino delle Province di Vibo e Crotone. Abbiamo detto all'unanimita' che il provvedimento e' illegittimo sotto una serie di punti di vista non ultimo sotto il profilo del carattere d'urgenza che in realta' non c'era. L'incostituzionalita' del provvedimento e' ormai dichiarata dal governo allorquando a luglio parlava di successivo provvedimento di iniziativa governativa e di fatto ci troviamo questo decreto legge. E', come detto anche dal Senatore Murmura uno "stupro" alla costituzione, qualche altro parla di una "costituzione fatta a coriandoli", sono tutte espressioni note, cosi' come lo sono i disagi dell'abolizione. Inutile parlare di problemi di criminalita', illegalita', occupazione, economia, cultura, se poi si porta avanti l'abolizione della Provincia di Vibo e Crotone . Un danno enorme per territori gia' fortemente depressi ed in un momento di maggiore depressione rappresentata dall'economia nazionale. Su questo faremo le barricate se necessario e siamo tutti d'accordo per farlo". A conferma del ruolo primario che i Comuni sono chiamati a svolgere nella definizione dei nuovi assetti territoriali previsti dalla legge sul riordino delle Province, la vicepresidente della giunta regionale, Antonella Stasi, ha accettato l'invito del Comune di Vibo Valentia , incontrando cosi' altre Amministrazioni e comunita' locali. "Non puo' un provvedimento d'urgenza scritto da tecnici frettolosi unire con la forza cio' che la storia ha diviso. Mi associo - ha detto - alla proposta fatta dai presidenti delle nostre province e all'invito da rivolgere ai deputati calabresi affinche' blocchino questa riforma irrazionale. Loro devono, con determinazione, far valere in parlamento il proprio ruolo, senza distinzioni politiche, per difendere la Costituzione, le leggi italiane, europee e regionali violate con il decreto taglia-province. Un plauso va anche al presidente dell'UPI Calabria, Wanda Ferro, unica donna tra i presidenti di provincia calabresi, che ha deciso di stare a fianco di Vibo e Crotone e sostenere con un "no" chiaro l'ipotesi di accorpamento".
Un forte no e' stato anche espresso e motivato dal Senatore Bevilacqua "rimane da convertire un decreto che e' stato affidato alla commissione affari istituzionali e adesso inizia l'iter in parlamento. Ritengo che ci siano tutte le condizioni per provare a bocciarlo o addirittura tentare di non farlo arrivare in aula entro i tempi previsti (60 giorni). Quindi abbiamo le condizioni per sperare per le Province vista la legge iniqua e incostituzionale per diversi motivi ormai noti, evidente anche dal carattere posto di urgenza dello stesso". Il Presidente della Provincia di Crotone, Stano Zurlo, cosi come il Sindaco della Citta' Vallone, hanno rispettivamente confermato il proprio punto di vista e l'intenzione a non demordere. C'e' movimento unanime e ci sono proposte concrete che apporterebbero reali risparmi. L'Assessore agli Affari istituzionali , Nicolino La Gamba, sempre a fianco del Sindaco D'Agostino e fortemente convinto dell'incostituzionalita' del decreto ha inteso sottolineare come "la politica si trova unanime nel condividere e portare avanti una battaglia di cui beneficeranno i cittadini. Un incontro che, vista la partecipazione e i risultati, attesta come la Calabria non ha intenzione di abbassare la testa, bensi' di muoversi unita. Sono certo che raggiungeremo il risultato auspicato, essendoci tutte le condizioni ottimali e favorevoli". Il consigliere regionale Ottavio Bruni si e' dimostrato fiducioso sulla possibilita' di fare qualcosa: "Stiamo portando avanti una battaglia in cui crediamo. Con il Consiglio regionale abbiamo votato gia' un ordine del giorno per fare ricorso contro il decreto del governo Monti. Il ricorso e' stato fatto e siamo in attesa delle decisioni delle corte Costituzionale. Ma al di la' di quelle, noi dobbiamo lavorare per supportare i parlamentari calabresi e delle province che saranno soppresse, per discutere in Parlamento della possibilita' di un disegno piu' complessivo delle riforme delle autonomie locali".