Calabria. Consigli provinciali aperti contro lo scioglimento degli Enti
“Anche in Calabria il prossimo 31 gennaio si terranno i consigli aperti in tutte le Province per dire no alla chiusura degli enti intermedi”. Lo afferma il presidente dell’Upi Regionale, Wanda Ferro, che spiega: “La giornata di protesta indetta dall’Upi nazionale, che vedrà svolgersi iniziative analoghe in tutte le Province italiane, servirà a coinvolgere i territori rispetto alle riflessioni emerse durante il consiglio congiunto delle Province calabresi del 23 gennaio.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare le comunità, i rappresentanti delle imprese, delle parti sociali, delle istituzioni e della politica, rispetto a quella che deve essere una battaglia comune contro l'attuazione delle norme previste dalla manovra del Governo Monti, che svuotano di fatto le Province delle loro funzioni e rappresentano il preludio alla definitiva chiusura. Non si tratta di una battaglia a difesa della casta, ma a tutela dei cittadini e delle realtà produttive, sociali e culturali dei diversi territori. Le Province offrono servizi indispensabili ai cittadini e svolgono una insostituibile funzione di raccordo tra le Regioni e le comunità locali. Abbiamo più volte dimostrato, dati alla mano, che la chiusura delle Province – viziata tra l’altro da una palese incostituzionalità – non porterà risparmio economico, ma anzi aumenterà in maniera consistente la spesa pubblica, soprattutto per gli aspetti legati al trasferimento del personale alle Regioni.
E’ chiaro il disegno di utilizzare le Province come capro espiatorio di una sorta di rivolta contro i costi della politica, ma noi vogliamo condurre un’operazione verità: si imbrogliano i cittadini quando a fronte di un risparmio di 30 milioni di euro si tengono in vita inutili e costosissimi organismi di sottogoverno e istituzioni come il Cnel, che da solo costa 18 milioni di euro. Nel corso dei consigli provinciali del 31 gennaio – conclude Wanda Ferro - ribadiremo la richiesta alla Regione Calabria, sulla scia di quanto già annunciato dalla Regione Piemonte, di sollevare dinanzi alla Corte costituzionale la questione di legittimità dell’articolo 23 della manovra del Governo, che di fatto cancella le Province arrecando un pregiudizio grave e irreparabile all’interesse pubblico ed ai diritti dei cittadini”.