Camera di Commercio: dal federalismo alla prospettiva di Crotone ‘provincia autonoma’

Crotone Attualità

“Il prospettato taglio della provincia di Crotone che, se effettuato alle condizioni attuali, dispiegherebbe effetti disastrosi ed inimmaginabili per il territorio, anche alla luce delle dichiarazioni rese nella giornata di ieri dall’On. Umberto Bossi, impone una seria riflessione sull’organizzazione del territorio regionale. - È quanto scritto in una nota stampa del Presidente della Camera di Commercio di Crotone Fortunato Roberto Salerno - Le uniche due strade percorribili alla luce della manovra dovrebbero entrambe dispiegarsi nell’alveo di una maggiore autonomia per il crotonese, e potrebbero consistere o nella realizzazione di una provincia autonoma oppure, nell’estensione dei confini territoriali a ricomprendere i comuni dell’Alto Jonio, fino a Corigliano. In particolare – scrive Salerno - l’estrazione e produzione di energia, soprattutto alla luce delle imposizioni che pervengono dall’affermato federalismo fiscale e dai cultori dello stesso, garantirebbero al territorio l’autosufficienza economica mentre l’accorpamento dei comuni dell’Alto Jonio consentirebbe una programmazione più efficace e più efficiente ed una migliore risoluzione delle attuali e persistenti criticità, basti pensare alla sola questione infrastrutturale che, di fatto, accomuna in un solo destino tutti i territori percorsi dalla strada statale 106, nonché alle potenzialità dell’Autostrada del mare, in particolare, alla luce dei processi di democratizzazione che stanno interessando i Paesi del Mediterraneo che diventeranno così le nuove potenze emergenti offrendo interessanti prospettive economiche soprattutto a quelle aree privilegiate nell’affacciarsi sulle sponde mediterranee.

In quest’ottica - continua Salerno - di lungimiranza politica rafforza la capacità di prospettive economiche anche la prestigiosa origine Magno-greca che insieme alle eccellenze agroalimentari, se adeguatamente valorizzate in maniera coerente e sinergica, potrebbero far diventare la sponda Jonica della Calabria la vera innovazione del Mezzogiorno in termini economici e finanziari. Anche dal punto di vista del turismo, il coordinamento delle politiche per l’attrazione dei flussi e delle attività loro destinate, potrebbe comportare vantaggi e benefici per tutti, soprattutto per quei comuni adesso trascurati da una posizione geografica penalizzante come quelli della costa Jonica. Una riorganizzazione più bilanciata dei territori così come prospettata, nell’ottica di una politica economica che deve avere per forza di cose una lungimiranza che attenziona i cambiamenti sul piano internazionale, darebbe la possibilità a molti Comuni, sia dell’entroterra che della fascia costiera, di ricevere l’adeguata attenzione e valorizzazione e di proseguire nel percorso di sviluppo avviato a beneficio della qualità della vita di tutti quei cittadini che, con grande coraggio, quotidianamente, invece di partire verso luoghi più promettenti, preferiscono restare e continuare ad investire nel miglioramento del nostro territorio”.

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