“Bocciata” la riforma Monti, la Consulta salva le Province di Crotone e Vibo
Le Province di Crotone e Vibo Valentia, dopo tre anni di battaglie, possono tirare un sospiro di sollievo: la Consulta ha dichiarato ieri - in tarda serata - l'illegittimità costituzionale della riforma degli enti intermedi contenuta nel decreto “Salva Italia” che prevedeva il loro riordino.
Come si ricorderà, nel decreto del governo Monti le province di Crotone e Vibo Valentia erano state accorpate a Catanzaro, venendo, di fatto cancellate. La Consulta ha rimesso in campo la geografia regionale a cinque province, sostenendo che il decreto non è lo strumento normativo da utilizzare per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista dal precedente governo.
La Corte Costituzionale ha accolto il ricorso di 9 regioni che avevano puntato proprio sulla incostituzionalità del provvedimento adottato dal governo Monti sugli enti intermedi. Sono, quindi, stati dichiarati illegittimi dalla Corte alcuni punti dei decreti legge in materia, varati nel 2011 e nel 2012, fermando il progetto di accorpamento delle Province ma non anche la prevista soppressione di alcuni tribunali; si salva solo Urbino.
L'Upi, l'associazione delle province, esprime tutta la sua soddisfazione, sottolineando la conferma della sua tesi che le riforme delle istituzioni costitutive della Repubblica non possono essere fatte per decreto legge ma seguendo un apposito iter. Adesso, però, c’è da attendere l’esito di un altro ricorso, quello contro il decreto che ha messo mano alle funzioni delle province ed alle modalità di elezione dei suoi organismi: visto l’esito del ricorso madre, però, da Crotone e Vibo traspare un evidente ottimismo.
Il governo e' intenzionato a presentare un disegno di legge costituzionale per l'abolizione delle Province, dopo che la Consulta ha bocciato ieri il decreto. Lo ha riferito il premier Enrico Letta nel corso del vertice di maggioranza di questa mattina, a quanto riferito da fonti di palazzo Chigi. "L'impegno era gia' nel discorso programmatico fatto al Parlamento", ha rivendicato il presidente del Consiglio.