Taglio Province: Forza Nuova, ultima manovra Show del governo
“La soppressione delle province sotto i trecentomila abitanti, è l'ultima manovra Show di questo governo populista ed al declino, che ormai tende più ad impressionare l'opinione pubblica che a trovare una soluzione alla retrocessione economica, che si limita ancora, ridicolamente, a definire ancora crisi. - È quanto si legge in una nota di Davide Pirillo, Coordinatore Regionale di FORZA NUOVA - Tagliare l'autonomia a questi ventinove territori non farà risparmiare nulla, la nuova provincia di destinazione si troverà con territori provinciali più ampi, con collegi elettorali maggiori, quindi i consiglieri resteranno sempre nello stesso numero, verranno soltanto accorpati. I fondi che dovranno essere elargiti da stato e regione non diminuiranno perché la nuova macro-provincia avrà molti più abitanti ed i costi di gestione provinciale saranno più alti. Gli uffici pubblici della provincia azzerata passeranno sotto il controllo della nuova ed i dipendenti non potranno essere licenziati (per fortuna).
L'unica cosa che si perderanno (questo non ci dispiace, così vanno a lavorare) sono gli stipendi di presidente ed assessori, detto questo, una domanda sorge spontanea: ma, con i miliardi di debiti pubblici che ha l'Italia a cosa servirà? Ad un bel nulla! Questo inutile sacrificio comporterà disaggio ai cittadini che avranno un capoluogo geograficamente e culturalmente lontanissimo, perdita d'identità culturale, e non sottovalutiamo che un ente intermedio gigante dietro nasconde poteri forti altrettanto giganti, perché gli interessi dei speculatori aumenteranno con l'aumentare del potere clientelare della provincia. Noi ribadiamo il nostro forte NO alla soppressione di qualsiasi provincia d'Italia.
Auspichiamo - conclude Pirillo - (Come richiesto da FN già in tempi non sospetti), la soppressione totale degli enti regionali. Le regioni a differenza delle province non sono enti storici (costituzione 1970), hanno costi altissimi in privilegi per la casta, e dietro si occultano interessi astronomici per i soliti comitati d'affare (pensate agli enti: Calabria, Campania e Sicilia tanto per citarne qualcuno)... Con questo non vogliamo dire che è meglio l'interesse della “cricca” a quello della “casta”, ambedue sono da combattere ed eliminare definitivamente, ma per una volta cominciamo dal pesce grosso!”.
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