Province: Pacenza, parlamentari non votino riordino
“Bisogna che i parlamentari calabresi, così come tutti i loro colleghi d’ogni colore politico e luogo d’origine, condividano appieno la presa di posizione assunta dai due senatori Pdl Dorina Bianchi e Francesco Bevilacqua, esprimendo in Commissione e in Aula un voto di assoluta contrarietà rispetto al decreto di riordino delle Province da poco varato dal governo Monti”. È l’appello del presidente Comitato regionale per la qualità e la fattibilità delle leggi, Salvatore Pacenza (PdL) in vista della conversione in legge del decreto numero 188 del 5 novembre 2012 recante “Disposizioni urgenti in materia di Province e Città metropolitane”.
“Confido inoltre – prosegue l’onorevole Pacenza – nella disponibilità mostrata in questo senso dal presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri che ha accettato di incontrare i rappresentanti dei nostri territori su richiesta dei due senatori Bianchi e Bevilacqua per ascoltare ed eventualmente appoggiare azioni di tutela in favore di circoscrizioni provinciali come quelle calabresi che richiedono un occhio di riguardo da parte del governo. Perché gli effetti di questo riordino – sostiene ancora l’onorevole Pacenza – rischiano seriamente di marginalizzare ulteriormente territori periferici dello Stato come Crotone e Vibo, affossandoli non solo dal punto di vista economico-produttivo e occupazionale, ma anche in termini di attività di contrasto alla criminalità organizzata, laddove venisse operato un conseguente depotenziamento di mezzi e uomini a disposizione delle Forze dell’ordine e della giustizia inquirente. Se così fosse, piuttosto che ottenere un contenimento dei costi della politica e una razionalizzazione della spesa pubblica, si produrrebbe per questi due territori calabresi un salto indietro di 40’anni.
Occorre invece rafforzare la presenza dello Stato su di essi, in modo da non lasciare spazio al cosiddetto parastato. È questa un’equazione che dal punto di vista istituzionale può essere del tutto condivisibile per motivare un voto di contrarietà al decreto. Comprendo che molti parlamentari saranno chiamati dai loro partiti ad esprimere un voto politico. Ma la politica, in questo momento assai difficile, deve mettersi dalla parte di quei cittadini che, con questo provvedimento di riordino, potrebbero veder accentuata una questione meridionale ancora non risolta a 150 anni di distanza dall’Unità d’Italia. Spero che il ministro Cancellieri – conclude Pacenza – accolga queste riflessioni che i senatori Bianchi e Bevilacqua certamente porteranno alla sua attenzione durante l’incontro richiestogli”.