Devona su decisioni della Provincia di Crotone per l’aeroporto
Riceviamo un comunicato di Giancarlo Devona, consigliere provinciale e comunale, in merito ad una proposta della Provincia di Crotone in aiuto all'aeroporto Sant'Anna.
"Apprendo con stupore che la provincia di Crotone ha inviato una lettera al Consiglio d’amministrazione dell’aeroporto con cui avanza una proposta di aumento della sua partecipazione azionaria all’interno dello stesso.
Poiché l’operazione non costerebbe all’ente solo le quote rilasciate dalla Camera di Commercio, ma implicherebbe un esborso riferito alle perdite dell’esercizio finanziario del 2011, quantificabile in circa 500mila euro, mi chiedo dove Zurlo pensa di reperire queste risorse. Me lo chiedo come consigliere provinciale del PD, ma soprattutto come abitante della Frazione di Papanice, quella stessa frazione in cui meno di una settimana fa si è tenuto un consiglio comunale aperto sul dissesto idrogeologico di Papanice.
Caro Presidente, proprio in quella occasione se non sbaglio, la provincia ha detto a chiare note che allo stato attuale non dispone di risorse per contribuire assieme a comune, Regione e Protezione civile, a mettere in cantiere gli interventi per il parziale recupero del documentato dissesto di Papanice.
Per quanto mi stia a cuore anche il rilancio del nostro aeroporto, così indispensabile al territorio, avverto l’esigenza, mi auguro da te condivisa, di rammentarti che nella scala delle priorità un paese che sta crollando viene un po’ prima di qualsiasi altra cosa.
E se proprio quelle risorse che la provincia vorrebbe dirottare ad un aumento delle quote azionarie ci sono, probabilmente sarebbe meglio metterle a disposizione della frazione, magari insieme a quelle che ci auguriamo possano rinvenire Comune Regione e Protezione Civile, a seguito dell’incontro tecnico che a breve, come sancito nel consiglio, su proposta del Sindaco, si terrà alla presenza di Sua Eccellenza il Prefetto.
Sempre che la lettera inviata al Consiglio d’Amministrazione dell’Aeroporto non sia stata una provocazione mediatica, nel qual caso la cosa sarebbe ancora più grave."