Restituite tre pregevoli sculture del Bernini, alla chiesa della Maddalena
Tornano a casa i gioielli di famiglia. Dopo la recente restituzione di ben sei opere (tre paliotti dipinti su cuoio e altrettanti magnifiche tele con relative cornici lignee), finalmente anche il trittico marmoreo di Pietro Bernini, padre del più celebre Gianlorenzo, compositamente documentato a Morano tra la fine del XVI e l’inizio del XVII sec., raffigurante due leggiadri angeli inginocchiati in atto di preghiera e un magnifico ciborio/tabernacolo, restaurati e poi custoditi presso la Sovrintendenza di Cosenza per diversi anni, da lunedì 16 aprile prossimo faranno bella mostra di loro presso l’antichissima prestigiosa chiesa collegiata di Santa Maria Maddalena.
Il tempio, sontuoso e dall’aspetto solenne, definito a ragione sito-museo grazie ai numerosi e pregevolissimi reperti artistici che gelosamente possiede e conserva, accoglierà in perfetta simbiosi con l’intera comunità locale, con gioia e trepidante soddisfazione, queste delicate sculture del Bernini, enumerandole nuovamente tra le gemme più belle del suo ingente ed apprezzato patrimonio culturale.
La cerimonia di ri-consegna delle opere avrà luogo, per l’appunto, lunedì 16 aprile, ore 18, presso la collegiata di Santa Maria Maddalena e vi prenderanno parte: il Parroco don Gianni Di Luca, il neovescovo della diocesi di Cassano Jonio S.E. mons. Nunzio Galatino, il sindaco di Morano Francesco Di Leone, l’assessore alla Cultura Rosanna Voto. Relazioneranno: Rosa Anna Filice, storico dell’arte presso la Sovrintendenza BSAE della Calabria, che disquisirà sul tema, “Il patrimonio culturale della chiesa della Maddalena; Mario Panarello, storico dell’arte presso l’Università della Calabria, cui spetta presentare compiutamente al pubblico il ciborio stesso, ponendo l’accento sulle problematiche e gli aspetti storico-artistici. L’incontro sarà moderato da Silvio Rubens Vivone e presieduto dal Soprintendente BSAE Calabria Fabio De Chirico.
S’impingua così, e non di poco, il potenziale dell’antico centro del Pollino, patria del Servo di Dio Carlo De Cardona e di tanti illustri personaggi che sfidando i secoli e l’oblio dell’indifferenza, hanno onorato la patria natia nelle arti, nelle professioni e nel complesso universo delle relazioni umane. Intessendo rapporti e avviando contatti che ancora oggi costituiscono un vanto e un riferimento per tutte le generazioni, hanno, di fatto gettato le basi e suggerito la strada di uno sviluppo che non può, non deve prescindere dalla valorizzazione e promozione dell’identità culturale.