Blitz contro cosca Lo Giudice: i nomi degli arrestati
In manette sono finiti: Vincenzo Lo Giudice, 51 anni, fratello di Nino e considerato uno dei capi della cosca; il cognato Bruno Stilo di 51, e il nipote Fortunato Pennestrì di 38, accusati dell’omicidio di Angela Costantino. Il marito della donna, Pietro Lo Giudice, 46 anni, fu ucciso in un agguato nel 1990 nell'ambito della guerra di mafia che insanguinò Reggio Calabria. Il corpo di Angela sarebbe stato sepolto in località Paterriti di Reggio. Poi, per depistare le indagini simulando un suicidio in mare, l'autovettura della vittima fu portata a Villa San Giovanni. Fermata anche la moglie di Stilo, Antonia Maviglia, 51 anni, Domenico e Giovanni Lo Giudice, 44 e 42 anni; M.L.G. (22); G.R.T. (43); Anna Gatto (40); Domenica Pennestrì (39) ed Antonino Paviglianiti (24).
Oltre al bar, che Stilo, dopo averne acquisito la proprietà, aveva intestato alla moglie, la polizia ha sequestrato una società per il commercio di pesce surgelato, tre ditte individuali, quattro costruzioni, un terreno e tre autoveicoli per un valore complessivo di cinque milioni di euro. Le attività commerciali acquisite illecitamente venivano intestate dai capi della cosca a prestanome o a familiari incensurati per evitare che venissero sequestrate. L'indagine ha consentito anche di accertare gli interessi della cosca Lo Giudice nelle estorsioni attuate anche attraverso l'imposizione di forniture ai titolari soprattutto di negozi alimentari.