Paolini (Aiop): “Sanità regionale è un fallimento”
Peggio di così non si poteva fare. A dirlo in una nota è il Presidente Nazionale dell'Aiop Enzo Paolini a commento dell'ennesima bocciatura del tavolo Massicci al piano di rientro sanitario della Regione Calabria.
"Ci auguravamo - dice Paolini - che l'applicazione del piano di rientro fatta con il criterio dei tagli lineari voluta dal sub-commissario Pezzi e subita da Scopelliti, permettesse quantomeno di ridurre il disavanzo economico. E' vero, abbiamo sempre pensato si poteva fare in altro modo, aggredendo in maniera ancora più forte gli sprechi ma mantenendo i Livelli Essenziali d'Assistenza e costruendo le premesse per un rilancio del sistema sanitario. Ma almeno, ci dicevamo, un risultato, per quanto poco consolatorio, si porterà comunque a casa. E invece ci troviamo davanti a una situazione di sforamento che condurrà a un aumento automatico delle imposte tributarie su una popolazione già duramente vessata, risultato ultimo di una politica allo stesso tempo superficiale ed arrogante. Perché oggi in Calabria siamo davanti a vera e propria sospensione di un diritto costituzionalmente garantito quale quello alla salute.
In provincia di Cosenza, ad esempio, ci si ritrova oggi con l'Annunziata letteralmente collassato a causa delle inopinate chiusure di diverse strutture della provincia. Qui la mannaia dei tagli lineari si è abbattuta alla cieca, senza cioè il benché minimo ragionamento sulla funzione che queste strutture svolgevano sui territori o sulla qualità dei servizi che essi garantivano. E poi c'è tutto il capitolo relativo al mancato rilancio in termini di futura efficienza del sistema, senza ovviamente dimenticarsi quello che è stato fatto alle strutture private. Anche qui, nessuna politica volta a rendere il privato un alleato strategico in una fase di transizione, ma un atteggiamento che sta letteralmente devastando la gran parte delle strutture.
Strutture che per mesi attendono quanto dovuto dalla regione, una cosa davvero grave visto che questo è il loro unico introito e cioè l'unica fonte dalla quale è possibile attingere risorse per pagare gli stipendi ai lavoratori. E, come se non bastasse, ultimo fatto in ordine di tempo, l'estensione anche alle strutture private del decreto taglia posti letto. Un qualcosa di incomprensibile se la si pensa con le categorie del buon senso, visto che la Regione rimborsa le prestazioni e non il numero dei posti letto.
E allora forse il senso di tutto ciò è un altro. Debilitare il settore, svalutarlo, spingere qualcuno che più non ce la fa a reggere questa situazione, non a vendere ma a svendere la propria struttura. E allora, davanti a tutte queste cose, farebbero bene ad andarsene. Il Presidente di Regione e il tal Generale sub-commissario alla sanità. Questo sì, sarebbe davvero un atto di rispetto e di presa in carico, oltreché una buona notizia per tutti i calabresi".