Crotone, Prati: il patrimonio boschivo deve creare ricchezza e sviluppo
Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Ubaldo Prati vice presidente Provincia di Crotone
“Ho letto di un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro delle Politiche Agricole per un’eventuale estensione della produzione di energia da biomasse utilizzando il patrimonio boschivo regionale. Pur comprendendo lo spirito dell’iniziativa, che inquadra l’obiettivo delle possibili ricadute occupazionali della proposta, ritengo che in merito ci siano delle obiezioni fondate da sollevare e che, comunque, su tematiche così importanti e così incidenti sulle politiche di sviluppo e sulle sostenibilità ambientali sarebbe preferibile e auspicabile che le rappresentanze istituzionali del territorio trovassero il modo di unificare sforzi e strategie per concretizzare un progetto di crescita possibilmente condiviso e perciò più credibile e forte. Intanto vorrei ricordare che la Calabria già fornisce una quota rilevante della produzione italiana di energia da biomasse. Il patrimonio boschivo della regione, poi, è una delle sue risorse più pregiate, che può e deve creare ricchezza e sviluppo attraverso la sua valorizzazione naturalistica, turistica, paesaggistica, attraverso il rafforzamento della sua funzione di consolidamento del territorio e di difesa della montagna, attraverso, infine, un uso produttivo finalizzato alla promozione delle lavorazioni più aderenti alla cultura e alle tradizioni delle nostre popolazioni (filiera del legno, per esempio). Non è possibile che ogni ipotesi di sviluppo da noi si debba basare sulla distruzione di risorse e di beni che, invece, vanno salvaguardati e incrementati. Come amministrazione provinciale abbiamo adottato una linea, ufficializzata negli indirizzi del piano energetico provinciale, che sostiene altre idee per quanto concerne le fonti di energia rinnovabili e che privilegia la difesa del patrimonio boschivo e la soluzione cosiddetta del chilometro zero, cioè la realizzazione di impianti piccoli, funzionali alle esigenze delle comunità locali, privi di impatti devastanti sugli equilibri dell’ecosistema e di effetti distruttivi sulla dotazione naturalistica del territorio, che è un bene a noi affidato temporaneamente perché venga consegnato integro nella sua bellezza e nei suoi pregi alle generazioni future. Ecco, rispetto agli obiettivi previsti nel Piano c’è sicuramente necessità di reperire i fondi necessari per il loro conseguimento. In particolare sarebbe cosa buona e giusta chiedere al Signor Ministro perché lo Stato non si è costituito parte civile nel processo per i danni derivati ai nostri operai dall’esposizione all’amianto e spiegare come mai la deputazione crotonese non abbia sentito il bisogno e il dovere di proporre su questo aspetto un’interpellanza parlamentare. Per il resto, esprimo sinceramente l’auspicio che il comune fine di servire al meglio gli interessi della nostra terra sia pensato e perseguito con unanime volontà positiva e con disponibilità di tutti al confronto e alla collaborazione.”
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