Reggio: in biblioteca Regione nuova sezione su ‘ndrangheta e mafie
Un polo documentale sulla 'ndrangheta e l'antindrangheta. Uno spazio pubblico in continua costruzione capace di diventare un punto di riferimento per studenti, studiosi e per tutti coloro che volessero conoscere e provare a comprendere la criminalità organizzata calabrese, la sua storia e le sue complesse articolazioni, anche in relazione alle altre mafie. Finanziata coi fondi FUC 2011 della Regione Calabria e realizzata da Stopndrangheta.it come soggetto attuatore, la nuova sezione sulla ’Ndrangheta della Biblioteca del Consiglio regionale della Calabria sarà presentata mercoledì 2 maggio, a partire dalle ore 10.30, presso la sala “Nicola Calipari” di Palazzo Campanella.
I lavori di presentazione saranno aperti dal presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Talarico, e offriranno un focus sul “caso Calabria”, concentrando, in particolare, l’attenzione, sulle intimidazioni ai giornalisti e agli amministratori, sui Comuni sciolti per mafia e sulle vittime dimenticate. Moderati dalla giornalista di Stopndrangheta.it, Francesca Chirico, interverranno: Riccardo Barbucci - dirigente Biblioteca del Consiglio Regionale della Calabria; Roberto Rossi – scrittore e redattore di O2 Ossigeno per l’Informazione; Nello Trocchia – giornalista e scrittore; Alessio Magro – Stopndrangheta.it, giornalista e scrittore; e Vittorio Mete – scrittore e ricercatore in Sociologia dei Fenomeni Politici. Le conclusioni saranno affidate all’assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri.
La presentazione della sezione – che ospiterà saggistica, lettatura italiana e straniera, ebook, audiolibri, tesi e ricerche scientifiche, letteratura grigia e studi, atti dei convegni, opere multimediali e riviste – sarà inoltre arricchita dalle incursioni teatrali del cantastorie Nino Racco, dall’allestimento una Piccola Fiera Del Libro, in collaborazione con le case editrici calabresi, e dalla degustazione finale dei prodotti di LiberaTerra presso la Bottega della legalità “Dodò Gabriele”.