Appello Monsignor Nunnari, Pacenza: “I giovani sono il presente non il futuro”
“La buona politica deve essere l’unico strumento utile per abbattere il vento dell’antipolitica e ridare speranza ai nostri giovani. Accolgo con particolare favore l’appello lanciato dall’Arcivescovo di Cosenza Monsignor Salvatore Nunnari”. Sono le parole del consigliere regionale del Pdl On. Salvatore Pacenza in riferimento a quanto il presule ha affermato ai microfoni della “Radio Vaticana”.
“Fa bene Monsignor Nunnari – continua l’on. Pacenza - ad esortare i cattolici a svolgere il loro ruolo con rigore all’interno dei partiti. E’ proprio dai partiti che bisogna ripartire, come ha riconosciuto lo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per invertire la rotta, agire sulle coscienze di ciascuno di noi e determinare processi destinati a generare nuova fiducia nei cittadini. Se non funzionano i partiti non può esistere la buona politica, bisogna solo operare perché si attui un processo di rinnovamento”.
“Allo stesso modo anche i giovani, come ha esplicitamente detto Monsignor Nunnari, devono essere messi nelle condizioni – aggiunge l’on. Pacenza - di dare il loro importante contributo alla causa comune. I giovani devono essere visti come una risorsa ed essi, citando una frase del mai dimenticato Presidente della Repubblica Sandro Pertini, rappresentano il presente non il futuro”.
“Occorre uno spirito di coesione – sottolinea l’on. Pacenza - indirizzato alla realizzazione del bene comune. Per realizzare ciò è necessario che tutte le componenti politiche a diversi livelli e di ogni appartenenza svolgano il loro compito con abnegazione e coscienza critica”.
“Nel realizzare queste condizioni – tiene a precisare il consigliere regionale del Pdl - è indispensabile pensare ad un Mezzogiorno che sia da traino per un riscatto dell’intero Paese. E’ inaccettabile, come ha giustamente sottolineato Monsignor Nunnari, che il Sud venga penalizzato non mettendolo nelle condizioni di ben operare e di innestare processi virtuosi. E’ solo partendo da dove ci sono potenzialità inespresse, come è il caso del Sud Italia, che si può generare prosperità e ricchezza: un Mezzogiorno più forte e maggiormente sviluppato determina una Nazione più ricca”.