“Incontri d’Autore”: la storia dell’Italia e del Sud
La storia dell'Italia e del Sud sabato, oggetto della conversazione tenuta dal prof. Ulderico Nisticò alla Libreria Ubik di Catanzaro Lido, nell'ambito degli “Incontri d'Autore” diventati oramai un punto d'incontro importante della cultura del capoluogo catanzarese e del quartiere marinaro della città. La presentazione del libro “Storia delle Italie dal 1734 al 1870 – con un antefatto e un epilogo”, moderata da Nunzio Belcaro, è stata una ghiotta occasione per confrontarsi con le celebrazioni del 150° anniversario della nascita del Regno d'Italia e con tutte le verità che molti autori hanno nascosto. Sempre efficace nelle sue spiegazioni e coerente con le sue idee, l'Autore ha puntato l'indice sul problema che da sempre caratterizza in negativo gli atteggiamenti del popolo della nostra regione. “Attendisti fino all'inverosimile, secondo Nisticò, i nostri corregionali e la gente del Sud con un altro atteggiamento avrebbero potuto cambiare il corso della storia”.
Nel libro da lui scritto viene ripercorso un periodo abbastanza ampio che, partendo dal 1734, non si è limitato a fermarsi al 1860, arrivando a scrivere alcune riflessioni sul governo Monti. Diverse riflessioni, alcune delle quali sono riuscite a far sorridere i presenti, sulle attese della gente e sulla quasi inesistente capacità di chi esercitava il potere, hanno saputo regalare un aspetto nuovo rispetto a ciò che finora ci era stata raccontata. Un esempio su tutti quello del re delle Due Sicilie che voleva realizzare la ferrovia Napoli-Bari-Reggio Calabria, che però non ebbe mai la possibilità di concretizzarsi, pur essendo stata pagata. I piemontesi, infatti, furono capaci di impossessarsi del progetto. Nel corso della serata Daniele Natali, poeta “masnadiero”, ha recitato dei versi da lui scritti per l'occasione, dimostrando una sensibilità elevata. A conclusione della conversazione, il prof. Nisticò, ha affermato che “la storia è fatta dagli uomini e perchè tutto diventi più credibile e popolare c'è bisogno dei miti. Pur se inventati. La storia va studiata per conoscerla a fondo, ma soprattutto va raccontata in modo vero, fin nei minimi dettagli perchè solo così potremo riappropriarcene”.