Catanzaro. Presentato il libro “Il brigantaggio nel catanzarese”
Relatori di primo piano e sala gremita: sono i due elementi più evidenti che hanno caratterizzato la presentazione del volume “Il brigantaggio nel catanzarese” di Silvestro Bressi e Vito Teti, che si è tenuta nella Sala della Biblioteca comunale di Catanzaro. All’incontro, moderato da Giovan Battista Scalise e promosso dalle Edizioni Ursini con la collaborazione dell’Associazione culturale Accademia dei Bronzi, unitamente a Teti e Bressi hanno partecipato il prefetto della città, Antonio Reppucci e il cantastorie Otello Profazio. Presenti, tra gli altri, Roberto Coppola, dirigente della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Catanzaro, Cesare Mulè, storico, e numerosi studiosi provenienti da vari paesi della provincia. “Merito dell’autore – ha sottolineato G. Battista Scalise – è di aver saputo rappresentare il brigantaggio non solo come momento negativo e di scontro, ma anche, sotto vari aspetti, come un fattivo contributo al processo unitario che in quegli anni stava maturando”. “Ursini – ha affermato Vito Teti – si distingue sempre per iniziative editoriali importanti come quella di questa sera. Del Risorgimento, della questione Meridionale e del brigantaggio bisognerebbe parlarne in continuazione, ma questo non è un libro legato alla ritualità perché aiuta a riconsiderare in maniera diversa l’intero periodo. L’originalità del testo consiste nel fatto che il brigantaggio viene inserito nel contesto della realtà catanzarese e registra come e perché la cultura popolare sia legata alla presenza del brigante. E’, insomma, uno spaccato umano, sociale e culturale molto importante che finora non era stato sufficientemente esplorato”. Sulla stessa lunghezza d’onda è stato anche l’intervento del prefetto Reppucci. “Il libro, che ho letto con grande piacere in poco tempo, – ha sottolineato Reppucci – parla di uomini, di passioni, di sentimenti attraverso i quali riusciamo a capire meglio fenomeni complessi , senza dimenticare comunque il nostro spirito identitario: essere italiani”. Il brigantaggio, sostengono gli autori del volume, ha segnato la mentalità delle persone, ne ha condizionato la cultura e le forme di rappresentazione Uno degli aspetti più interessanti del testo consiste nella capacità di Silvestro Bressi e Vito Teti, di mostrare come la vita sociale e culturale, il teatro e la poesia orale, la topografia cittadina e ilo territorio provinciale siano state fortemente segnate e condizionate dal brigantaggio. Bressi soprattutto consegna materiali e documenti poco noti o inediti, utili per riconsiderare un periodo importante della vita cittadina di Catanzaro.
Molto apprezzato è stato anche l’intervento di Otello Profazio che ha ricordato alcune delle tappe più significative del suo pluridecennale lavoro di studio e ricerca di testi provenienti dalla tradizione orale. Merito degli autori, insomma, è che si sono accostati al brigantaggio, con umiltà e modestia, ma indubbiamente con grande competenza, evitando generalizzazioni e conclusioni, posizioni pregiudiziali e preconcette. Un libro “nuovo” sul brigantaggio che le Edizioni Ursini hanno pubblicato in una veste grafica di ottima fattura, ma che soprattutto contribuisce a fare chiarezza su tante vicende oscure legate ai briganti della provincia di Catanzaro.