Alla Cattedrale di Cosenza il riconoscimento Unesco
Amministrazione Comunale, Provincia di Cosenza, Regione Calabria: le istituzioni si raccolgono intorno all’Unesco, sezione di Cosenza, che – dopo un iter non semplice, iniziato nel 2006, e partito per così dire dal basso, dai cittadini che in migliaia hanno firmato una sottoscrizione – ha conquistato alla Cattedrale di Cosenza il significativo riconoscimento di Patrimonio Testimone di una Cultura di Pace. La cerimonia ufficiale si terrà sabato pomeriggio, nella stessa Cattedrale, con un momento di confronto che coinvolgerà istituzioni e tecnici in un dialogo a più voci – che sarà concluso da S.E. Mons. Salvatore Nunnari, Arcivescovo di Cosenza- Bisignano - su uno dei luoghi più amati dai cosentini, nei secoli messaggero di pace.
Lo ricorda Mario Caligiuri, aprendo la conferenza stampa di presentazione dell’evento. “La Cattedrale fu riconsacrata nel 1222 alla presenza di Federico II che, in quell’occasione, donò la preziosa Stauroteca. Lo stesso Federico II che aveva concluso la prima Crociata vinta senza combattere, ma solo con le armi del dialogo e del confronto”. Pratiche che stanno molto a cuore anche alla Provincia di Cosenza, altro partner istituzionale di questa altrettanto pacifica crociata verso il riconoscimento Unesco. L’assessore alla cultura Maria Francesca Corigliano ricorda l’impegno dell’istituzione a favore del multiculturalismo e sottolinea come il ruolo aggregante della Cattedrale abbia una particolare importanza in una fase storica in cui la coesione sociale è a rischio. Ma il Duomo di Cosenza è - già nel suo stile cistercense – memoria storica di pace, afferma il suo Parroco rettore, don Giacomo Tuoto, aggiungendo – dopo i ringraziamenti all’Unesco e alle istituzioni – che “la Cattedrale va sentita nella sua vocazione originale, non solo luogo di culto ma basilica nel senso romano del termine che la vuole luogo di incontro della città. La Cattedrale – conclude – è il punto da cui si irradia la cultura della pace, non come antitesi alla guerra, ma come promozione dello sviluppo integrale dell’uomo”.
È un riconoscimento, quello che viene dall’UNESCO, al quale tutti i presenti guardano non come fine a se stesso, individuandovi piuttosto un nuovo stimolo a intraprendere percorsi di pace, a progettare azioni di accoglienza. In quest’ottica il Vicesindaco Katya Gentile avverte il senso di responsabilità che ne deriva alle istituzioni. “Sentiamo sempre parlare di riconoscimenti che guardano all’aspetto materiale del bene storico-artistico, inteso come recupero. L’Unesco ci affida invece un significativo riconoscimento morale che ci impegna a perpetuare con maggiore forza azioni di pace, in sinergia con le altre istituzioni, con i privati, con le associazioni. Con l’Unesco – conclude – proseguiremo il cammino con un prossimo protocollo di intesa che, nell’incertezza delle risorse figlia di questa crisi, ci vedrà lavorare in rete per valorizzare il nostro patrimonio storico-culturale”. È un appassionato lavoro di squadra quello che richiama il presidente del Club Unesco di Cosenza, Enrico Marchianò che, dal suo direttivo e fino ai numerosi sponsor istituzionali e privati, si scioglie in una serie di sentiti ringraziamenti. “Fede, pace e cultura - afferma – sono un trinomio inscindibile che accompagna l’impegno dell’Unesco. La Cattedrale è un patrimonio architettonico ma anche patrimonio morale, faro di accoglienza da sempre che, oggi, attraverso la Diocesi, continua un’attività a favore della pace che le viene formalmente riconosciuta”.
Quello al Duomo è il primo riconoscimento che l’Unesco concede alla Calabria. Nelle parole di tutti c’è l’auspicio che non sia l’ultimo giacché – lo ricordano sia l’assessore Caligiuri che il presidente Marchianò – diverse ed eterogenee sono le candidature presentate, dalle minoranze linguistiche calabresi all’abete bianco di Alessandria del Carretto, dalle macchine a spalla tipiche anche della nostra regione fino al Parco della Sila.