L’on. Pacenza sugli esiti negativi della Commissione d’accesso alla Provincia di Crotone

Crotone Attualità
Salvatore Pacenza

“Oggi come allora sento di rinnovare a titolo personale gli attestati di stima e la piena fiducia nell’operato amministrativo portato avanti dal presidente Stano Zurlo e dalla sua giunta sul quale non ho mai nutrito dubbi..

Il segretario della Commissione regionale contro il fenomeno della ‘ndrangheta, Salvatore Pacenza, commenta così il decreto firmato lo scorso 30 aprile (e poi pubblicato il 3 maggio) dal ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, che mette fine al procedimento di accesso agli atti dell'Amministrazione provinciale di Crotone dichiarazione l’insussistenza dei presupposti di condizionamento mafioso per lo scioglimento dell'Ente intermedio.

“In proposto – commenta l’onorevole Salvatore Pacenza – vorrei ricordare che non ho mai avuto timore di esprimere queste mie considerazioni pubblicamente, anche nei momenti più delicati di tutto l’iter accertativo. Era il 9 agosto del 2011 quando il prefetto Vincenzo Panìco istituì la commissione d'indagine e il sottoscritto utilizzò la stessa formula per esprimere vicinanza e solidarietà all’esecutivo dell’Ente. Dissi al contempo che l’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni aveva fatto bene a firmare il decreto per permettere al prefetto di esercitare i poteri di accesso e di accertamento nei confronti dell'Amministrazione provinciale di Crotone. Era a mio avviso la migliore via per sgomberare il campo da ogni dubbio sulla trasparenza dell’Ente, dopo che la Procura crotonese aveva avviato l'inchiesta giudiziaria 'Hydra' per un presunto reato di voto di scambio in occasione delle elezioni provinciali del 2009. Ebbene, oggi il presidente Zurlo e il suo esecutivo possono gioire perché il loro rigore morale e la loro etica civile sono stati certificati. Archiviata questa difficile parentesi, rivolgo al presidente Zurlo gli auguri di un felice e proficuo compimento di mandato. Un pensiero rivolgo anche a tutti i protagonisti che sedettero vicino a Zurlo all’indomani di quella storica vittoria alla Provincia del centrodestra (ottenuta a 15 anni dalla sua istituzione) e che, nell’immediato, furono poi destituiti in ragione di un atteggiamento garantista e rispettoso nei confronti del lavoro della Commissione d’accesso”.