Idv presenta il progetto di legge sulla parità di accesso alle cariche elettive a Crotone
Riceviamo e pubblichiamo comunicato dell'ufficio stampa dell'Idv di Crotone
Emilio de Masi, presidente del gruppo regionale dell’idv, apre il dibattito che denuncia il primato negativo calabrese che non vede nessuna donna eletta in Consiglio regionale. Primato, che non vorremmo avere. Un caso unico in Italia, che ci interroga sui limiti e sull’arretratezza del sistema politico calabrese, sulla difficoltà che le donne incontrano in esso per affermare le proprie idee, le proprie sensibilità, il loro specifico punto di vista sulla realtà. Ecco perché credo che un intervento normativo, come quello da noi presentato in consiglio regionale che prevede la doppia preferenza di genere per la parità di accesso alle cariche elettive, modifichi il sistema elettorale vigente, sia più che mai necessario, improcrastinabile. Noi, insisteremo- dice De Masi- stiamo anche raccogliendo le firme perché ci pare essenziale che le donne, possano contribuire con una freschezza diversa e con tutta una forza ancora inesplorata, anche politica, a fare in modo che il destino dell’umanità Calabrese possa conoscere approdi diversi e più civili rispetto a quelli a cui siamo abituati.
Teresa Cortese, Vicesindaco di Crotone dice che con la possibilità della seconda preferenza rivolta ad una donna si attua quella che è la vera e sostanziale parità tra uomini e donne. Si attua quella che è una compiuta democrazia perché, essendo il genere femminile maggiore non si attua quella che è la cosiddetta maggioranza specchio cioè il rappresentante che non si sente rappresentato. Strumento legislativo che può favorire l’ingresso delle donne alle cariche elettive, noi siamo qui per sostenerlo e stimolare il Presidente del Consiglio regionale a prenderlo in esame visto che è stato depositato già da un anno. Mariangela d’Agostino, responsabile provinciale delle donne idv della Provincia di Crotone che Democrazia pari opportunità sono la priorità dell’idv. “Continueremo – dice la D’Agostino- a portare avanti iniziative di questo genere per motivare le donne ad impegnarsi in modo più efficienti in tutti i settori della società per raggiungere l’obiettivo di colmare il grande squilibrio di rappresentanza sintomo di arretratezza culturale. Si impone un intervento responsabile della politica, che aggrega, scuote le coscienze, batte i pugni e se condivisa, ottiene”.
Mimmo Talarico, primo firmatario del progetto di legge del gruppo regionale dell’idv Calabrese, conclude il dibattito denunciando che, l’assenza delle donne in Consiglio regionale è una vergogna che deve essere cancellata al più presto e rendere la Calabria una regione normale. Se rimaniamo al tema della rappresentanza nelle istituzioni - dice Talarico- e, nello specifico, a quello della rappresentanza nel Consiglio regionale della Calabria, sono assolutamente persuaso dall’idea che solo attraverso l’introduzione di una norma prescrittiva, che imponga una diversificazione secondo un criterio di genere del voto di preferenza, si potranno ottenere risultati lusinghieri sul terreno del riequilibrio, come insegnano alcune esperienze realizzatesi in altre regioni italiane. In questa direzione va la proposta di legge, presentata dal gruppo Idv, di cui sono primo firmatario e che oggi viene presentata alla stampa. Essa introduce la possibilità per l’elettore di scegliere se indicare una sola preferenza ovvero di indicarne due, purché le stesse siano riferite ad un uomo e ad una donna. Tale proposta è volta alla rimozione degli ostacoli che impediscono l’accesso alle cariche elettive dei cittadini di entrambi i sessi in condizione di uguaglianza, secondo quanto stabilito dall’articolo 51 della Costituzione. Non è la riproposizione, sotto mentite spoglie, del concetto di “quote rosa”, né può essere catalogata come un’iniziativa diretta ad istituire nell’ordinamento regionale una sorta di “diritto di tribuna” per le donne. Nello spirito dei più recenti orientamenti giurisprudenziali la doppia preferenza di genere è piuttosto considerata un valido aiuto ad una maggiore e qualificata rappresentanza femminile nelle istituzioni rappresentative ad ogni livello. Non dimentichiamo che lo stesso articolo della Costituzione, nelle sua ultima formulazione, prevede una funzione attiva delle Istituzioni repubblicane per il conseguimento di questo obiettivo, che dovrebbe esplicarsi attraverso la promozione di “appositi provvedimenti” volti all’affermazione di una effettiva parità tra donne e uomini. Ma perché il Presidente del Consiglio non prende in considerazione questa legge?
Tra il pubblico si registrano le presenze di Mariella Maio capogruppo in consiglio Provinciale di Fli, Marilina Intrieri garante per l’infanzia, De Lucia, Presidente di Agorà e Alba Bruno presidente di Fidapa.Nel corso del dibattito dell’idv, viene comunicata l’’approvazione da parte della Camera dei Deputati della legge sulla doppia preferenza di genere negli enti locali e che attende ora solo l’ok dal Senato.