L'Affruntata vince sulla 'ndrangheta. Ieri la processione
L'Affruntata di Sant'Onofrio si è svolta ieri mattina, seppur con una settimana di ritardo, in un clima teso, dopo le intimidazioni al priore della confraternita del Santissimo Rosario.
Molte le autorità presenti, il procuratore generale della Dda di Catanzaro Vincenzo Lombardo, il procuratore di Vibo, Mario Spagnuolo, il neo governatore Giuseppe Scopelliti, il presidente della Provincia di Vibo, Francesco De Nisi, le deputate Angela Napoli, Doris Lo Moro e Maria Grazia Laganà.
Ma fra i molti noti tantissimi gli ignoti: poliziotti, carabinieri e finanzieri in divisa e in borghese a sorvegliare lo svolgimento della manifestazione e i giornalisti di testate nazionali e locali, tutti pronti ad immortalare, con le loro macchine fotografiche e telecamere, la tensione e la paura della gente, e di chi, quest'anno, è stato direttamente chiamato a portare le statue.
Quello che lascia perplessi chi ha seguito l'evento, più mediatico che religioso, sono le dichiarazioni del priore Michele Virdò che dichiara: "è tutta una montatura dei giornali, non sono stato aggredito e l'intimidazione non è nulla di importante, forse non ho dato la precedenza a qualcuno, che si è offeso".
E il vescovo di Mileto, Luigi Renzo, durante l'omelia si è rivolto agli affiliati dicendo: "un saluto di pace anche a chi ha preso una via deviata. Credete a Gesù per allontanare la vostra vita dal male e dalla violenza. Oggi è la domenica della misericordia e del perdono".
La mattinata di apprensione si è conclusa in apparente tranquillità, anche se nella provincia di Vibo Valentia da gennaio ad oggi ci sono stati sette omicidi, di cui quattro di mafia, e certamente gli appartenenti alle cosche, se pur mantenuti a distanza dal rito, hanno comunque condizionato lo status di vita della società calabrese.