Lavoratori Lsu-Lpu incrociano le braccia anche a Firmo
I lavoratori precari, lsu e lpu, che prestano la loro opera alle dipendenze del Comune di Firmo, così come gran parte dei 5200 precari calabresi, questa mattina, si sono astenuti dalle loro mansioni presidiando l’ingresso del Municipio firmense. I lavoratori socialmente utili e quelli di pubblica utilità dell’intera Calabria hanno incrociato le braccia per rivendicare una soluzione al loro stato di precari e, soprattutto, per difendere il loro futuro. Al fianco dei lavoratori precari di Firmo è sceso anche il sindaco della cittadina italo – albanese, Antonio Palermo. “La situazione che vivono questi lavoratori – ha dichiarato il primo cittadino di firmo – è veramente paradossale e nello stesso tempo drammatica. Questi lavoratori, per lo più padri e madri di famiglia, pur svolgendo mansioni e servizi prioritari e importanti nei nostri Enti, dopo quindici anni, ancora non hanno un futuro assicurato. Continuano a essere precari senza il riconoscimento di alcun diritto. Io come sindaco, ma credo che tutti i miei colleghi siano d’accordo con me, - ha concluso Palermo - sono al fianco di questi lavoratori, diventati oramai indispensabili per poter garantire i servizi alla nostra comunità”.
L’astensione dal lavoro di oggi è stato solo l’inizio della protesta dei precari calabresi. Il prossimo 8 giugno i 5200 lsu e lpu calabresi manifesteranno presso la giunta regionale e per la fine dello stesso mese di giugno, se non si otterranno nel frattempo significativi risultati, daranno vita a uno sciopero nazionale. “La mobilitazione – spiegano unitariamente i sindacati – si è resa inevitabile a causa della mancata risposta relativa all’avvio di un confronto fra Regione, Governo e sindacati”.