Ediroria. Giornalisti Calabria: “No chiusura Quotidiano nella Locride”
I giornalisti del "Quotidiano della Calabria" che collaborano dal territorio della Locride, hanno diffuso un documento con cui intendono manifestare tutto "il loro disappunto e la loro indignazione per lo smantellamento della redazione di Siderno del Quotidiano, avvenuto nella giornata di lunedì 28 maggio 2012". Gli stessi giornalisti, si fa rilevare, "quando avevano saputo della volontà della società editoriale di chiudere la redazione della Locride, avevano lanciato un appello per evitarlo o, quantomeno, rinviarlo in attesa di un incontro sull'argomento con le diverse rappresentanze interessate. E' caduto nel vuoto e non è stata presa affatto in considerazione la nota inviata all'editore e al direttore del Quotidiano della Calabria, a nome di tutti noi collaboratori poco più di dieci giorni fa. Ora - continua il documento - intendiamo rendere pubblica e diffondere quella nota, per rendere edotta l'opinione pubblica delle motivazioni che noi avevamo messe alla base della nostra richiesta per evitare lo smantellamento della stessa redazione".
Per gli estensori del documento "chiudere una redazione significa chiudere non solo una speranza, ma vite dedite alla cultura, allo sviluppo intellettuale, volta a valorizzare e a potenziare tramite l'informazione l'etica e l'identità di questa terra della Locride". Per i giornalisti del "Quotidiano", inoltre, "mantenere aperta la Redazione rappresenterebbe per tutti la vittoria della libertà di pensiero e della collaborazione seria e convinta dei responsabili, dei corrispondenti, di tutti i cronisti, che finora - scrivono - hanno dedicato anima e corpo, tempo e danaro per mantenere in vita un luogo di professionalità alta e di riferimenti credibili e onesti, perché chi ha lavorato per questa Redazione ha agito sempre con rispetto delle norme del giornalismo offrendo non solo un prodotto di qualità ma anche la possibilità di confronto e di dialogo per formarci tutti alla scuola della dignità come uomini, lavoratori e persone che abitano la Locride con coraggio e speranza in un avvenire migliore, non di chiusure e sbarramenti ma di orizzonti che ci consentiranno come società di sopravvivere al buio della notte e della corruzione. Diciamo no alla morte". I giornalisti si erano anche detti disposti ad "autotassarsi" simbolicamente, "per contribuire alle spese, pur di mantenere in vita la redazione di Siderno".