Giordano interroga Scopelliti su società di gestione dell’interporto di Gioia Tauro
Giuseppe Giordano ha presentato un’interrogazione al Presidente della Giunta regionale frutto dell'azione politica congiunta con gli esponenti del territorio dell'idv di Gioia sulla realizzazione di una società di gestione dell’interporto di Gioia Tauro per sapere quali siano, all'interno della programmazione regionale e comunitaria gli interventi previsti per lo sviluppo e il rafforzamento dell'interporto di Gioia Tauro e se nelle determinazioni del governo regionale vi sia la finalità di costituire una società di gestione dell'interporto gioiese al fine di mettere a sistema, rendendola multifunzionale, la struttura portuale in caso affermativo quali iniziative si intendono intraprendere per velocizzare la costituzione della suddetta società di gestione e che caratteristiche andrà ad assumere la stessa rispetto alla governance.
Premesso che- dice Giordano nell’interrogazione- il porto di Gioia Tauro, localizzato nel cuore del Mediterraneo, favorisce una potenzialità d'uso molteplice sia come hub sia come transhipment e lo stesso si sviluppa su un territorio di ca. 7 milioni di mq (incluso lo specchio d'acqua) suddiviso in: Zona Portuale di ca. 3,2 milioni di mq, 1° Area industriale ASI di ca. 0,6 milioni di mq ,2° Area industriale ASI di ca. 3 milioni di mq; dal 2008 in poi il Porto di Gioia Tauro ha evidenziato segnali di perdita di competitività, dovuti all'apertura di nuovi porti che presentano vantaggi logistici assimilabili, sia a una serie di altri fenomeni legati a fattori economici e sociali del territorio; tale situazione comporta sempre più la necessità di sviluppare e rafforzare il retroporto puntando sulla diversificazione delle attività e sulla polifunzionalità del porto fra le quali: magazzinaggio, ottimizzazione dei carichi per il trasporto interno, gestione informatica e pratiche doganali, lavorazioni accessorie legate al ciclo logistico (confezionamento, etichettatura, prezzatura, codice a barre), controlli quantitativi e qualitativi, gestione delle giacenze, raccolta ed eliminazione prodotti scaduti, gestione dei resi, movimentazione e gestione imballaggi vuoti, gestione e preparazione degli ordini e spedizione; pianificazione della distribuzione e trasporto del prodotto finito; attraverso l'Accordo di Programma Quadro per il polo logistico intermodale di Gioia Tauro si prevede un investimento di oltre 450 milioni di euro per la realizzazione di interventi nell'area e, in sintesi, gli investimenti previsti riguardano la difesa della stabilità del transhipment, la realizzazione di un gateway ferroviario per collegare il porto ai principali nodi di scambio del paese, la realizzazione di un secondo canale portuale e banchina sud al fine di dedicare ampi spazi alle merci soggette a "trattamento in loco" e sempre nel rispetto della vocazione di transhipment del porto, la realizzazione di una piattaforma logistica, volta a favorire un processo di delocalizzazione produttiva ed il conseguente aumento di lavoro qualificato, l'attuazione di azioni di marketing territoriale, al fine di incentivare l'attrazione di investimenti nell'area; in questo contesto assume un rilievo particolare l'interporto quale complesso organico di strutture e servizi integrati e finalizzati allo scambio di merci tra le diverse modalità di trasporto, comunque comprendente uno scalo ferroviario idoneo a formare e ricevere treni completi ed in collegamento con porti, aeroporti e viabilità di grande comunicazione".
In pratica esso si "configura come un'infrastruttura plurifunzionale integrata di trasporti intermodali e servizi logistici avanzati; gli interporti, proprio per le funzioni da essi svolti, rappresentano uh elemento fondamentale nel sistema logistico ed intermodale e la loro installazione costituisce uno dei principali fattori di sviluppo. Attraverso la loro concentrazione nell'area, infatti, si otterrebbe la possibilità di sfruttare rilevanti sinergie interaziendali. Il risultato di questa collaborazione ed integrazione consisterebbe non solo nell'attrazione di grandi flussi di merci ma anche nella lievitazione del valore aggiunto creato dall'intero sistema interportuale.