Il Presidente Scopelliti ha concluso la tavola rotonda organizzata dalla Regione Calabria e dal Formez PA
Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti - informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale – ha concluso la tavola rotonda organizzata dalla Regione Calabria e dal Formez PA su “beni confiscati alla criminalità organizzata. Le azioni e la programmazione della PA per la gestione dei patrimoni sottratti alle mafie in Calabria”. L’iniziativa, tenutasi a Gioia Tauro, presso la cooperativa valle del Marro, è stata occasione di confronto tra attori istituzionali e testimoni di esperienze già realizzate sul territorio calabrese per la gestione efficace dei beni confiscati alla criminalità. La tavola rotonda, moderata dal Dirigente generale della Presidenza Franco Zoccali, è stata divisa in due parti. La prima con la diffusione di un video sul riutilizzo sociale dei beni confiscati ed alcune testimonianze. Successivamente sono intervenuti Leonello Tronti dell’ufficio per la formazione del personale delle pubbliche amministrazioni del Ministero per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione su “il progetto Etica per le pubbliche amministrazioni delle regioni Obiettivo Convergenza” e Marco Villani, Direttore Generale Formez PA su “cultura della legalità e coesione sociale”.
Alla seconda parte della tavola rotonda sono intervenuti Michele Prestipino Garritta, Procuratore della Repubblica aggiunto presso il Tribunale di Reggio Calabria, Riccardo Bognanni dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, per la Prefettura di Reggio Calabria Giuseppina Maria Patrizia Di Dio Datola dell’Ufficio del vicario del Prefetto, in rappresentanza dell’Autorità di Gestione del PON Sicurezza, prefetto Nicola Izzo è intervenuto Paolo Di Fonzo, responsabile obiettivo operativo 2.5 “Migliorare la gestione dei beni confiscati” del PON “Sicurezza per lo Sviluppo – Obiettivo Convergenza 2007 – 2013”, Maria Beatrice Morano del gruppo di lavoro “Più scuola meno mafia” del MIUR, Davide Pati della Presidenza Nazionale dell’associazione Libera, Lucio Dattola, Presidente Unioncamere Calabria ed il vicepresidente di Confindustria Sicilia Giuseppe Catanzaro. La Regione Calabria, in particolare il Dipartimento Presidenza, ha inteso alimentare una discussione aperta fra tutti gli attori istituzionali e sociali finalizzata al miglioramento dell’uso sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata. In particolare, l’amministrazione vuole avviare una riflessione operativa che contribuisca a definire strategie condivise per favorire da un lato una convergenza delle azioni svolte dai diversi soggetti competenti, dall’altro una più efficace programmazione in vista della destinazione dei fondi comunitari per il periodo 2014 – 2020.
Ai relatori si è chiesto di contribuire, nell’ambito del tema assegnato e, più in generale, facendo riferimento alla propria esperienza nella lotta alla criminalità organizzata, a delineare lo stato dell’arte in relazione ai beni confiscati considerando questo come il primo di una serie di incontri che la Regione intende promuovere per contrastare dal versante istituzionale le criticità collegate alla gestione dei patrimoni di mafie valorizzando le esperienze positive per la programmazione di azioni future. Marco Villani, Direttore Generale Formez PA, nel suo intervento ha sottolineato che “l’obiettivo che Formez PA condivide con la Regione Calabria attraverso il progetto “Etica,” è che i beni confiscati siano restituiti alle comunità e destinati a iniziative di utilità sociale e in questo senso sta operando di concerto con l’amministrazione perché la cultura della legalità non sia solo un concetto astratto, ma perché ville, terreni e aziende che ritornano a disposizione della comunità e creano opportunità di lavoro, siano una risposta visibile e concreta al fenomeno criminale. Anche questo – ha aggiunto Villani - aiuta nella lotta contro la criminalità organizzata, poiché la confisca dei beni è una risposta decisa che contrasta gli interessi illeciti sul territorio, assesta un serio colpo agli interessi economici delle mafie e, ripristinando condizioni di legalità attraverso l’assegnazione del bene “ad usum” della collettività, diventa anche un forte segnale di presenza dello Stato sia per le giovani generazioni, sia per i cittadini in generale a cui vengono restituiti spazi e opportunità di nuovi servizi”.
“Questa iniziativa che la Regione Calabria ha promosso in collaborazione con il Formez PA – ha invece affermato il Dirigente Generale Francesco Zoccali – rappresenta un significativo momento di confronto tra attori istituzionali e testimoni di esperienze già avviate su quella che è la normativa vigente e per sviluppare ipotesi e proposte per un’ efficace programmazione per la destinazione e l’utilizzo dei fondi comunitari per il periodo 2014-2020. Cercheremo di istituzionalizzare questa tipologia di appuntamento organizzando altri incontri in tutto il territorio calabrese”. Il Dirigente Generale Zoccali, nel corso dei lavori, ha poi ricordato il progetto Supporto ai Sindaci che “permette ai Comuni di ricevere assistenza legale gratuita ogni qualvolta sarà ravvisata la necessità di avere un accompagnamento su questioni normative che, molto spesso, non sono trattate con la giusta attenzione e, di conseguenza, ostacolano il corretto andamento della Pubblica Amministrazione.
Solo attraverso una gestione idonea dei beni confiscati al cittadino avrà sempre maggiore fiducia nelle istituzioni. Assieme al Formez – ha concluso Zoccali - condividiamo altre esperienze importanti di supporto alle istituzioni. Il Presidente Scopelliti, nel concludere la tavola rotonda, ha sottolineato che “le problematiche connesse al riutilizzo dei beni confiscati richiedono il massimo dialogo e confronto tra le istituzioni. La lotta alla criminalità è una sfida che sapremo vincere solo se si procede in maniera corale e sinergica. La Calabria e la Sicilia – ha aggiunto Scopelliti - possono fare scuola ed assumere un ruolo propositivo nei confronti del Parlamento per quanto attiene la gestione dei patrimoni confiscati. Dobbiamo dimostrare anche in questa chiave che ci stiamo evolvendo e che stiamo facendo dei grandi passi avanti nella dinamica di affrancamento della società dal malaffare. È necessaria una rivoluzione culturale che deve coinvolgere in primo luogo i giovani. Ridurre i tempi dal sequestro alla confisca e la successiva assegnazione dei beni sottratti alle mafie – ha concluso il Presidente Scopelliti - è un segnale che lo Stato trasmette alla collettività anche in chiave simbolica sulla sua capacità di contrapporsi al potere criminale. Ma tutto questo non possono farlo da soli gli amministratori pubblici. Ogni settore della società deve fare la propria parte.