Capitaneria di porto: fatto brillare ordigno bellico, soccorso un uomo
La Sala operativa della guardia costiera della Capitaneria di Porto di Vibo Marina, ha coordinato il brillamento di un residuato bellico ritrovato in localita' "Timpa Janca" di Pizzo Calabro e soccorso un uomo in difficolta' a Capo Suvero. La prima operazione e' stata eseguita dal Nucleo S.D.A.I. (Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi) della Marina Militare di Augusta, su disposizione della Prefettura di Vibo Valentia. L'ordigno bellico era stato rinvenuto l'altro ieri nel mare antistante la Marinella e la Capitaneria di Porto aveva emesso apposita Ordinanza di interdizione di tutte le attivita' di pesca/transito/balneazione e avvicinamento per un raggio di 150 metri dal punto di ritrovamento. Presenti sul posto per il rispetto dell'Ordinanza di interdizione e per consentire le attivita' di bonifica dell'ordigno da parte del Nucleo SDAI di Marisicilia, anche il personale della Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina, che ha operato con le dipendenti Motovedette CP 610 e CP 265 che i hanno evitato l'avvicinamento di unita' nel tratto di mare interessato dalle operazioni di bonifica. A brillamento avvenuto, l'ordigno e' risultato essere una "bomba da mortaio" integra, risalente presumibilmente al secondo conflitto mondiale, il personale del Nucleo SDAI ha eseguito una ricognizione per escludere la presenza di altre persone. Nella stessa serata la Capitaneria di Porto, e' stata chiamata a soccorrere un naufrago alla deriva nelle acque antistanti il faro di Capo Suvero. La segnalazione e' arrivata direttamente alla Guardia Costiera vibonese dal cellulare del malcapitato, C.M. anni 48, di Falerna per il tramite della Centrale Operativa del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.Sul luogo e' stata inviata la motovedetta CP 808 dal Comandante della Capitaneria di porto, Luigi Piccioli che e' riuscita ad intercettare la piccola imbarcazione, nonostante le difficolta' riscontrate a causa dell'oscurita' e dalle avverse condizioni meteo, ha rimorchiato il natante fino alla battigia di Capo Suvero dove ad attenderlo c'erano gli uomini della motovedetta della Capitaneria che lo hanno rincuorato e assistito.