In Commissione cultura la stimolante proposta artistica della coppia Sguglio-Galluccio
Il cortometraggio “Volevo le snaik” li sta portando all’attenzione di diversi festival nazionali, arrivando anche a contendersi il podio, e proprio in virtù di questo lavoro, patrocinato dal Comune di Cosenza e prodotto dall’Istituto Mancini, Alfredo Sguglio e Luana Galluccio - coppia nella vita e nell’arte – sono stati ospiti in due distinte occasioni della Commissione cultura, presieduta da Claudio Nigro.
La prima, proprio dedicata all’esperienza del racconto cinematografico, realizzata nell’ambito del progetto Pon “CineMancini”. Un lavoro in tandem, nel quale ognuno ha trasferito le proprie passioni. Più teorico lui, complice l’abito di ricercatore universitario sui temi della governance, della comunicazione, della sociologia, dell’ambiente e del territorio, ma con una chiara propensione all’arte che si esprime nel gruppo artistico “Eccedenze creative”, di cui è presidente. Decisamente eclettica lei, che si definisce farmacista mancata ma bene ha fatto – diciamo noi - a virare verso il mondo dell’arte nel quale misura il suo talento di pittrice, scultrice, vignettista, performer, filmaker.
Insieme, riescono a dare corpo a progetti particolarmente interessanti, non solo sul piano visivo ma anche per la significativa lettura della realtà che propongono e che apre allo spettatore un panorama di riflessioni altrimenti inesplorato.
La Commissione cultura ha dedicato l’ultima seduta proprio a Luana Galluccio che si è mostrata in alcuni dei suoi volti artistici, quello di pittrice soprattutto, che privilegia il soggetto femminile, trasferendone sempre un’immagine forte e autorevole, e portatore in molti casi di un altrettanto forte messaggio sociale. Particolarmente accattivante, poi, l’ultima performance installazione del sodalizio Sguglio-Galluccio, “Biopotere della tv”, nel quale il lavoro intellettuale dell’uno e la creatività dell’altra trovano una perfetta intesa. Il campo di ricerca di Alfredo Sguglio qui è la televisione che, analizzata nella prospettiva di Foucault, può essere interpretata come uno strumento di biopotere, che disciplina e controlla gli individui, che mette in scena il quotidiano arrivando a mischiarlo con l’immaginazione. Un essere umano ed una telecamera, nell’installazione performance, dimostrano come l’uomo, prima sopraffatto dalla tecnologia, inverte il ruolo quando la telecamera non fa altro che restituire le immagini della realtà in quel momento, degli spettatori in quel momento, ognuno con le sue reazioni, senza rischio di contraffazione. È un riutilizzo creativo del mezzo tecnologico che coglie la singolarità, altrettanto creativa, degli spettatori-attori.
Tutti i consiglieri presenti si sono lasciati affascinare dal racconto e dalle immagini proposte da Alfredo Sguglio e Luana Galluccio. “La manifestazione conclusiva – ha detto Maria Lucente – con la quale vogliamo dare un esito a questo viaggio tra i talenti della nostra città ne uscirebbe molto valorizzata se avvolta nel mondo pittorico di Luana”. Le fanno eco i colleghi, dal presidente Nigro a Spadafora, Commodaro, Savastano. Tutti hanno espresso l’auspicio che a margine della fase vacanziera, si possa realizzare con la coppia un evento artistico, magari nel centro storico, anche riproponendo la loro installazione dopo le "Eccedenze visive" che, nel 2009, arricchirono la fiera di San Giuseppe di un singolare momento artistico.