Il grido d’allarme sulla Biblioteca Civica si fa sentire in Commissione cultura
Il messaggio è uno solo, non si può più tergiversare. Le condizioni, strutturali quanto gestionali, in cui versa la prestigiosa Biblioteca Civica di Cosenza non consentono ulteriori indugi.
La Commissione cultura, presieduta da Claudio Nigro, si fa tramite della problematica “emergenza Civica” ospitando, in rappresentanza del comitato pro Biblioteca Civica - che raccoglie tanti intellettuali e che si è fatto promotore di una raccolta di firme - Luigi Michele Perri, giornalista e scrittore, ma soprattutto assiduo frequentatore dell’istituzione culturale. Ad accompagnarlo Luciano Romeo, dipendente della Civica che, come i suoi colleghi, il cui numero va sempre di più assottigliandosi a causa dei pensionamenti, non ci sta ad assistere con le mani in mano ad uno scempio culturale. La prossima soppressione della Provincia che, insieme a Comune e Accademia cosentina, è nel CdA dell’ente, offre la stura per dire che bisognerà mettere mano allo Statuto e tutti paiono d’accordo che sia effettivamente quello il punto dal quale ripartire, se davvero si vuole individuare un nuovo corso per la Civica.
“Il ruolo della Biblioteca Civica va ridisegnato – afferma Perri – proprio partendo da una revisione dello statuto”. Ad imporlo, si aggiunga, non è solo il nuovo assetto politico-istituzionale ma anche una innovazione tecnologica che avanza mentre alla Civica pare che il tempo si sia fermato. Perri cita alcune circostanze che, da sole, bastano a dare il senso di una macchina culturale che non ha più carburante, una emeroteca ferma al 1982, l’acquisto di testi fermo al 2007. “E’ un venir meno al proprio ruolo”, è l’amara conclusione del giornalista.
“Ci si deve interrogare allora su come rendere produttiva – incalza Perri – una istituzione che ha materiali preziosissimi, Fondi che meritano di essere portati a conoscenza delle scuole”. È un problema di rete, insomma, che deve includere anche le biblioteche del circondario. Certo è che “la storia culturale di Cosenza non può consentire che la Biblioteca Civica si spenga”. È lo stesso Romeo ad evidenziare l’assenza di dialogo tra realtà culturali. E, si sa, l’isolamento non paga.
La Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi raccoglie e fa suo il grido di allarme. Ponendosi come tramite tra il Comitato Pro Biblioteca e l’Amministrazione comunale, da coinvolgere con l’assessore competente Geppino De Rose ed il rappresentante del consiglio comunale in CdA Massimo Commodaro. È chiaro che la casa comunale deve chiarire intanto una sua posizione per pensare di aprire un tavolo di confronto allargato. La vicepresidente della Commissione Maria Lucente si pone il problema di “una gestione quotidiana che va sanata per non continuare ad annaspare. Questa biblioteca pare essere figlia di nessuno, c’è quindi evidentemente una esigenza di riorganizzazione politico-programmatico-culturale”. Franco Perri, ricordando la situazione di difficoltà finanziaria che è ormai marchio di tutti gli enti locali, rafforza e rilancia l’idea del tavolo interistituzionale, avanzando la proposta di individuare fonti di finanziamento, anche sovra regionali, per eventuali progetti di rilancio. Domenico Frammartino è quello che porta a sintesi la proposta, sottolineando come, “chiarita la nostra posizione, la discussione deve allargarsi ed arrivare in Consiglio comunale”. Allo stesso modo il presidente Nigro il quale, però, non ignora le carenze strutturali che rischiano di compromettere il materiale librario e dice “in questo momento è la vera priorità”.