Cosenza: la Commissione Cultura premia il mondo fiabesco di Grazia Fasanella
Elogio della semplicità. Può riassumersi così l’ultima riunione della Commissione Cultura, ormai da tempo impegnata sul terreno del riconoscimento a chi sul nostro territorio si distingue per il suo impegno e per gli effetti positivi che lo stesso riverbera sulla comunità.
Semplicità autentica è il tratto caratteriale, quello che più immediatamente balza agli occhi, di Grazia Fasanella, un’artista che pure ha scelto la fiaba per raccontare il suo ricco mondo interiore, cioè una forma letteraria che solo apparentemente è semplice, tant’è che in Italia non sono poi molti gli scrittori che si cimentano in questo genere.
La presentazione dell’ospite, dopo il saluto del presidente Claudio Nigro, è affidata alla vicepresidente Maria Lucente “che – ammette – non può ‘tradurre’ il percorso professionale che Grazia ha tracciato nel suo curriculum, perché anche quello – dice – è scritto in maniera assolutamente singolare”. A cominciare da quel 2 aprile, il giorno di nascita di Grazia che, quasi come un segno del destino, la accomuna ad Hans Christian Handersen, l’inventore della fiaba. “Grazia è un’artista” – dice Maria Lucente, volendo racchiudere in una parola un’espressività carica di sfaccettature, una poeticità che la Fasanella traduce in parole e in immagini; lei stessa infatti illustra le sue fiabe oltre ad essere una raffinata acquerellista.
La natura della sua arte porta Grazia direttamente nelle scuole, tra i bambini, che ormai la chiamano Miss Grace. “Eppure – ci dice l’autrice – non si pensi che la fiaba è diretta solo ai bambini, la fiaba è per tutti, anche per gli adulti che in questo momento di ‘passioni tristi’ forse ne hanno anche più bisogno”. Perché fiaba – è il messaggio di Grazia Fasanella - significa far prevalere il bene, insegnare a non arrendersi e a non perdere mai la speranza, anche quando raccontano una quotidianità non felice”.
Partono tutte da lì le fiabe di Grace, che è anche il libro che nel 2008 dà il via alla sua carriera letteraria. Prendono spunto da vicende quotidiane, spesso ispirate da personaggi reali ai quali Grazia affida il messaggio positivo, a volte il compito di ridisegnare il corso della vita.
Uno dei meriti di Grazia Fasanella è di aver rivalutato l’ascolto, nelle scuole che l’hanno ospitata, dove ha trovato la complicità delle insegnanti, e così in tanti eventi dedicati alla fiaba. Non è poco in un mondo che corre e non riesce più a fermarsi ad ascoltare, è un valore immenso per i bambini dagli orecchi feriti da sgradevoli suoni di videogames e playstation. Grazia sa farsi ascoltare. Lo fa anche in Commissione cultura dove – dopo il ringraziamento del consigliere Domenico Frammartino - parla di sé, ancora una volta, attraverso una fiaba, ‘Il castello dei maghi danzanti’. Ad ascoltarla i tanti amici venuti a condividere questa occasione che le fa dire “oggi sono davvero felice”. Tra gli amici il gruppo di anziani del centro sociale di Serra Spiga, protagonista un paio di mesi fa della performance teatrale ‘La brandina’, commedia scritta e diretta dalla stessa Grazia Fasanella e ispirata, manco a dirlo, ad una sua fiaba che, in un libro del Rotary che raccoglieva 40 fiabe da tutto il mondo, rappresentava l’Italia.
“La commedia più bella che abbia mai visto”, le ha scritto Luigi, 7 anni, che rilegge al pubblico la sua ‘recensione’. Grazia ripiega quel foglio e torna a custodirlo come la sua cosa più cara. Elogio della semplicità. Dopo le foto di rito la immaginiamo, tenace ed impavido cardellino come il suo Alastò, rituffarsi con passione nel suo mondo color pastello dal quale continua a parlarci di una umanità che, a dispetto di tutto, merita sempre di essere amata.