Cosenza: la Commissione Cultura premia la poetica di Davide Noviello
Non pare un caso che la Commissione cultura, prima di congedarsi per il meritato riposo estivo, abbia voluto omaggiare Davide Noviello. Perché questo artista – seppure la poliedricità sia stata sufficientemente di casa nel viaggio che la Commissione ha compiuto tra le ‘eccellenze’ del nostro territorio – rappresenta davvero la sintesi di un impegno nell’arte a 360 gradi e totalmente assorbente. Noviello vive per l’arte e ne sperimenta le più svariate espressioni in un continuo rimettersi in gioco in nuove forme di comunicazione.
Non facile dunque per il consigliere relatore Domenico Frammartino, dopo i saluti del Presidente Nigro, delineare l’identikit dell’artista, difficile identificare un campo dell’arte nel quale si è cimentato distinguendosi piuttosto che un altro, più facile parlare di una poetica della vita, di uno sguardo che, posandosi sui nostri luoghi dei quali è profondo conoscitore nonostante le sue origine svizzere, vi legge ogni volta qualcosa di diverso traducendolo in forma pittorica, in fotografia, in un video, in un racconto o in una poesia (intensa è la sua raccolta “Mon amour”).
“L’essere artista – dice Noviello intervenendo ai lavori della Commissione cultura che l’ha premiato – significa vedere e sentire in maniera amplificata. Poi viene la responsabilità nei confronti della società di portare all’attenzione le problematiche sociali, di stimolare all’approfondimento”. “Così – ha evidenziato Frammartino nella sua relazione – se guardiamo complessivamente all’arte di Noviello lo troviamo spesso insofferente verso un territorio deturpato dall’uomo, verso la mancanza di senso civico. Non ha esitato Noviello ad intervenire anche su una inopportuna potatura degli alberi piuttosto che sul paesaggio inquinato di Coda Di Volpe, segno di una spiccata sensibilità verso tutto ciò che disturba un equilibrio naturale”. Interventi e riflessioni che fanno concludere a Frammartino “un artista è tale se non riesce a non rinunciare mai alla propria onestà intellettuale e al bisogno di esprimersi liberamente”.
La prima forma di espressione di Noviello è senz’altro la pittura, da lì viene la sua formazione di matrice classica per poi sviluppare, dopo periodi di sperimentazione, uno stile personale che è stato definito visionismo dove “ogni immagine, ogni forma – ci dice lo stesso artista - appartiene alla sfera dei sensi e delle emozioni, indipendentemente dalla comprensione del concetto che l’ha ispirata”.
Oggi Noviello si sta cimentando in una nuova sfida artistica. Già produttore di video, è alle prese con la scrittura della sceneggiatura del suo primo lungometraggio, “una vicenda umana – ci anticipa – con tematiche sociali, che sarà girato nei nostri territori”.