Lamezia. Incendi d’auto e rifiuti nel campo rom, Ferrari (Fli): urgono interventi risolutivi
“Ha del vergognoso ed ingiustificabile la perenne vicenda legata al campo ROM di contrada Scordovillo di Lamezia Terme. Sono sotto gli occhi di tutti le evidenti difficoltà di dare attuazione concreta, piena e definitiva, allo sgombero del campo in attuazione del decreto di sequestro emesso nel marzo 2011 a seguito delle indagini avviate dal Procuratore Capo di Lamezia Terme per il tramite dei militari della locale Compagnia dei Carabinieri e finalizzate a ricostruire l’intera vicenda. Le indagini hanno evidenziato illegalità di ogni sorta commesse dalla comunità ROM del luogo. Si tratta in particolare di reati ambientali perpetrati, costantemente, attraverso l’abbandono e lo smaltimento, anche e soprattutto sotto forma d’incendio, di rifiuti sia normali che speciali”.
E’ quanto sostiene in una nota stampa Guido Ferrari, Componente del Circolo Territoriale FLI di S. Eufemia-Lamezia “Ninetta Burgio”.
“In questi giorni, pertanto – prosegue la nota - a causa di nuovi e sempre più frequenti roghi mediante i quali si brucia proprio di tutto, la questione ROM ritorna prepotentemente all’attenzione dell’opinione pubblica. Si tratta, chiaramente, di un fenomeno di emergenza ambientale che, oltretutto, danneggia anche la salute dei cittadini: sia di coloro i quali risiedono nella zona, sia dei molti sportivi che dal pomeriggio fino a sera passeggiano o si allenano nei pressi dell’Ospedale, a due passi, cioè, dal campo ROM, divenuto una vera e propria discarica abusiva”.
“Pertanto – continua Ferrari - chiedo pubblicamente all’Amministrazione comunale informazioni sullo stato di attuazione del decreto di sgombero, spronando questa e le altre autorità competenti ad un’accelerazione della procedura ed ad un maggior controllo della zona, considerate le evidenti sacche di illegalità. Ritengo anche doveroso sollecitare l’Amministrazione ad agire fattivamente e celermente nella direzione di una effettiva integrazione della comunità ROM nella città di Lamezia Terme. Sono perfettamente conscio del fatto che si tratti di un processo alquanto lungo e laborioso ma, proprio per questo ancor più consapevole che occorra una buona dose di coraggio se, veramente, si ha voglia di cambiare Lamezia che, rammento, è sempre la terza città della Calabria”.