Reggio, Generazione futuro riorda le vittime della strage di via D’Amelio
Alla vigilia del ventesimo anniversario della strage di via D’Amelio in cui, a difesa di un’Italia più giusta, persero la vita il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta formata dagli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi , Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, Generazione Futuro Reggio Calabria vuole onorare la memoria di questi servitori dello Stato imponendo alla politica reggina un’urgente e seria riflessione. Le parole espresse dal giudice, davanti ad un platea di studenti a pochi anni dal suo sacrificio, sui rapporti di connivenza tra politica e mafia riecheggiano ancora nella coscienza di ognuno e appaiono, purtroppo, più che mai attuali.
"Nessuno può, infatti - scrive in una nota Generazione futuro - far finta di non vedere l’imbarazzante sequela di arresti di consiglieri eletti e candidati alla massima assemblea della Calabria, le decine di consigli comunali sciolti per infiltrazioni della ‘ndrangheta, i troppi politicanti sorpresi con le mani nel sacco o distintisi per frequentazioni indegne. Nessuno può dimenticare che se la responsabilità penale è personale, quella civile e politica di simili fatti ricade invece, come un macigno, sui partiti incapaci di selezionare e condizionare una classe dirigente degna di servire la Nazione. Basta chiacchiere, occorrono scelte e comportamenti conseguenti! Qui e ora!"
Generazione futuro "proponiamo ai responsabili e agli iscritti dei partiti e dei movimenti politici giovanili della città un patto di civiltà che consenta ai cittadini una rinnovata fiducia nella politica e nelle istituzioni. Quattro semplici impegni: la sospensione cautelare dai rispettivi partiti degli iscritti e degli eletti che risultino indagati per reati in danno della pubblica amministrazione, di associazione mafiosa ovvero finalizzati a favorire tali associazioni; il deferimento immediato ai rispettivi organi di disciplina degli eletti e degli iscritti che, pur non indagati, risultino obiettivamente coinvolti in vicende corruttive ovvero di contiguità con esponenti del crimine organizzato, affinché rendano conto dei propri comportamenti; la costituzione di parte civile del partito di appartenenza nei confronti degli eletti imputati di reati contro la pubblica amministrazione, di associazione mafiosa ovvero finalizzati a favorire tali associazioni; la promozione di meccanismi regolamentari che sanciscano la perdita di almeno una quota dei fondi e dei servizi destinati ai gruppi consiliari comunali, provinciali e regionali dei partiti che abbiano eletto rappresentanti condannati per reati in danno della pubblica amministrazione, di associazione mafiosa ovvero finalizzati a favorire tali associazioni. Su queste proposte chiediamo che la politica reggina discuta e si esprima. Solo così - conclude la nota - i tanti Paolo, Emanuela, Walter, Claudio, Vincenzo non avranno donato inutilmente la loro vita alla ricerca di un’Italia più libera e civile".