Cgil Cosenza. Centrale del Mercure: intervenga il Governo
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di angelo Sposato, Segretario generale Cgil e Giuseppe Guido Segretario Confederale
Sono trascorse poche ore dal pronunciamento del Consiglio di Stato che ha annullato, per un vizio di forma, il decreto della Regione Calabria che autorizzava Enel all'esercizio della centrale a biomasse del Mercure.
Sono questi, per i lavoratori, il sindacato ed il territorio, momenti difficili che, pur nel rispetto delle decisioni assunte dai Giudici, devono farci interrogare su quanto sta accadendo.
La centrale del Mercure è, a parer della Cgil Comprensoriale, un impianto industriale strategico oltre che un'industria fondamentale per l'occupazione nel territorio del Pollino che vive, al pari della Calabria, una crisi occupazionale senza precedenti dovuta alla congiuntura economica negativa degli ultimi anni e che va aggravandosi anche in virtù di scelte governative che non vanno in direzione della crescita e dello sviluppo, ma sono fatte solo di tagli e rigore.
La centrale abbinava, e speriamo abbinerà, la produzione industriale alla compatibilità ambientale della produzione di energia mediante l'utilizzo di sole biomasse da legno vergine ed incarna, per tali ragioni, un investimento di prospettiva a cui non intendiamo rinunciare.
Ci appelliamo, quindi, al Premier Monti ed al Ministro Clini, che, solo pochi giorni fa, intervenendo sul tema centrale la definiva una risorsa da valorizzare per lo sviluppo del territorio, affinchè si possa arrivare in tempi celeri, con un intervento diretto del Governo ed in considerazione che non esiste, allo stato attuale, alcun impedimento tecnico per la messa in servizio della centrale, ma solo un vizio di forma dovuto alla mancata convocazione di una delle parti in seno alla conferenza dei servizi, alla nuova autorizzazione necessaria all'impianto per entrare in funzione, ciò a salvaguardia dei livelli occupazionali esistenti e futuri, ma soprattutto a garanzia di uno sviluppo industriale possibile ed ecocompatibile.
Scelte diverse aumenterebbero quel processo già in atto di desertificazione industriale del territorio che non giova di certo alla comunità, al territorio, ai lavoratori e contro il quale la Cgil, nel rispetto delle norme, della tutela della salute, della salvaguardia ambientale, continuerà a battersi, a partire dalla difesa dell'impianto industriale del Mercure, con gli strumenti e le forme proprie del sindacato confederale.