Politica. Provincia Crotone: Lentini, soltanto cose mandate a dire

Crotone Politica

Riceviamo e pubblichiamo nota stampa dell’assessore alla cultura della provincia di Crotone, Giovanni Lentini, sulla situazione politica cittadina:

“Va detto, senza tanti giri di parole, che i tempi sono proprio cambiati. Sembra sia passata una vita da quando impazzava la politica del “Circo Barnum” ed il sipario è calato mestamente su nani e ballerine mentre impazza il Monti style, quello dei serissimi e degli autorevolissimi. Anche la forma dei rapporti interpersonali sembra essere radicalmente cambiata rispetto a qualche tempo fa; il dialogare è pratica che avviene a distanza e, se va bene, in forma epistolare. Si va all’affannosa ricerca del pelo nell’uovo, ma soltanto sui giornali, con i comunicati stampa o negli incontri a tu per tu. Dunque nessun raffronto diretto, ma soltanto cose mandate a dire. Sarà un problema mio, che tendo sempre a ridimensionare il dibattito politico, ma simili personaggi, che si nascondono dietro il dito nello sciocco tentativo di dissimulare la propria insipienza, mi fanno tanta tenerezza. Essi, in qualche modo, mi ricordano i ragazzini delle scuole medie che parlano a maschera, incapaci o non abbastanza maturi per sostenere sino in fondo il proprio agire.

Ed a proposito delle basse insinuazioni che girano ormai da troppo tempo, come quella sull’incapacità del presidente Zurlo e della sua giunta di avere un idea e un progetto strategico provinciale, direi di finirla una volta per tutte! In questo territorio, nonostante una crisi che sembra toglierci il respiro e che ci inchioda a pesanti responsabilità, ognuno per il proprio ruolo e per le proprie competenze, c’è ancora in giro tanta gente che non ha perso l’abitudine di aprire la bocca solo per dire banalità, per sciorinare ovvietà, che parla solo per il gusto di parlare. Il tutto senza alcuna convinzione e soprattutto senza uno straccio di pensiero che sia tale , senza la parvenza di una progetto che sia serio e credibile, senza un idea seppur minima delle cose da fare,anche quelle più semplici. Gente che parla per abitudine, per occupare comunque la scena perché non sa fare altro, senza accorgersi che oggi, nella società della complessità e della conoscenza, senza una vera cultura del fare e del saper fare, non si va da nessuna parte.

Ma non per questo il presidente e la sua giunta si sono lasciati intimorire o scoraggiare. Si è andati avanti lo stesso, per la propria strada, che non è certamente quella percorsa da coloro che, scambiando lucciole per lanterne , pensano che lo sviluppo debba passare dalla strada statale 106, così come per miracolo, dimenticando, o semplicemente ignorando che noi abbiamo già un aeroporto e un porto sui quali bisogna puntare ed investire anche molto, mentre un asse stradale, degno di questo nome, per essere realizzato, richiederebbe tempi biblici che questo territorio, i nostri ragazzi e le nostre ragazze non si possono assolutamente permettere.

Ed allora proprio per fare chiarezza e per sgombrare il campo da ambiguità ed equivoci, per non correre il rischio di cadere nello stesso errore dello sciocco cinese che invece di ammirare la luna guardava il dito, io credo che l’unica idea di sviluppo possibile per la nostra provincia passi attraverso la cultura, attraverso la valorizzazione delle immense risorse artistiche, monumentali , paesaggistiche e naturali del nostro territorio. Credo che non ci possa essere spazio per un idea di sviluppo del secolo passato , come se la storia degli ultimi vent’anni non avesse dimostrato a sufficienza la fallacia e l’inefficacia di un modello di sviluppo vecchio ed obsoleto. La cultura quindi come unico volano di sviluppo della provincia di Crotone. Di uno sviluppo vero e soprattutto duraturo. Sviluppo che, nel caso dell’ente guidato dal presidente Zurlo, non poteva non passare attraverso il puntuale e necessario risanamento dei conti pubblici. Cosa che la giunta Zurlo ha fatto egregiamente e in tempi rapidi. Sacrificando gli interessi elettoralistici, sapendo che probabilmente sarebbe stato più facile e più utile continuare a dilapidare risorse, che tra l’altro non ci sono più; preferendo invece risanare i conti disastrosi e disastrati dell’Ente intermedio. Cosa che è stata fatta a partire dalla Gestione Servizi Spa, società interamente partecipata dalla Provincia, sulla quale nel passato sono state compiute scelte infelici e scellerate. Sull’argomento non ho mai sentito nessuno, ma proprio nessuno , profferire parole o denunciare i misfatti che si stavano compiendo . Tutti tranne, e lo diciamo per amore della verità, l’ex assessore provinciale, oggi assessore regionale, On. Franco Pugliano.

Allo stesso modo non ho sentito parlare nessuno quando sono stati sottoscritti gli swap, oppure quando si sono costituite le 16 società partecipate della provincia di Crotone tra cui, appunto, Gestione Servizi Spa, costituita in spregio a qualsiasi elementare logica economica, e senza alcuna certezza per i livelli occupazionali degli ottanta lavoratori. Nessuno ha detto nulla o ha sollevato obiezioni quando sono stati dati incarichi professionali per oltre 3 milioni di euro, oppure quando l’ente si è indebitato per oltre 60 milioni di euro, solo per soddisfare l’amor proprio di un presidente narciso. Non una parola, da parte di alcuno, quando fu dato l’incarico di redigere il PTCP per il quale l’ente, per pagare le parcelle dei progettisti, contrasse un mutuo di oltre 600 mila euro, con il risultato che ad oggi la provincia di Crotone risulta essere una delle poche, se non l’unica provincia, a non avere uno strumento di pianificazione territoriale che, questo si, potrebbe garantire sviluppo ed occasioni di sviluppo. Ma questa è un altra storia sulla quale, se me ne sarà data l’occasione nel prossimo futuro, vorrò spendere qualche parola e qualche considerazione.

Anche questa fase dell’attività amministrativa, quella del risanamento economico e finanziario dell’ente, un risanamento radicale e per questo strategico, così come tutte le altre azioni messe in campo dalla giunta Zurlo,è stata condotta con misura e controllo, con sobrietà . Senza nessuna alzata di toni e con uno stile di cui tutti in questo territorio e non solo in questo territorio, devono prendere atto e, possibilmente, esempio. Perché oggi è il momento dei politici, che non possono non essere anche bravi amministratori, che guardano, non alle prossime elezioni, ma alle generazioni future. Occorrono uomini che non si lascino fuorviare o peggio incantare dalle tante sirene di turno, oppure convincere da profetesse di sventura di basso profilo e di nessun valore”.



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