Uno spray nasale contro il suicidio dei soldati, potrebbe avere applicazioni nel civile
In Afghanistan, i soldati suicidi sono più numerosi di quelli uccisi in azione tanto da far contare al Pentagono in media un suicidio al giorno. Solo nel mese di luglio 2012, 38 soldati hanno perso la vita suicidandosi. Per affrontare questa piaga, gli americani stanno sperimentando uno spray nasale che rimuoverebbe il grave disagio psichico in soggetti affetti da grave depressione e quindi impedire il suicidio. Secondo uno studio dei ricercatori della scuola di medicina dell’Università dell'Indiana, guidati dal neurobiologo Michael Kubek una sostanza chiamata tireotropina – releasing hormone (TRH) contiene un ormone conosciuto i cui effetti antidepressivi sono conosciuti dal 1970 la cui efficacia è oramai dimostrata. L’unico problema era come somministrare direttamente nel cervello il farmaco.
Finora, TRH è stato somministrato a pazienti in iniezioni lombari, con un trattamento risultato molto pesante. Ma con i progressi nel campo delle nanotecnologie, questo ormone può essere trasmesso nel cervello attraverso la cavità nasale con una bomboletta spray. Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, se la ricerca e le sperimentazioni cliniche sono scientificamente riuscite, l'invenzione potrebbe avere applicazioni nel civile. Potenzialmente, se questo spray nasale è efficiente, avremo un nuovo tipo farmaco, che potrebbe tuttavia non essere una soluzione miracolosa. Una volta somministrato, in caso di emergenza, non potrebbe sostituire un trattamento tradizionale di antidepressivi.