Estate: è già “sindrome da rientro”, depresso un italiano su 3

Calabria Attualità
Foto: Psicomilano

Non è ancora finito agosto ed è già "sindrome da rientro": da domani parte il primo weekend di controesodo, e un italiano su tre dovrà fare i contri con depressione, stanchezza, irritabilità tipiche della sindrome post-vacanze. Lo sottolinea il prof. Walter Pasini, presidente della Società italiana di Medicina del Turismo, secondo cui la grande incognita di quest'anno è rappresentata dalla crisi: "Le difficoltosa economiche - spiega - sicuramente da un lato leniscono la sindrome da rientro, perché la vacanza, quando c'è, è più breve, quindi il rientro è meno shockante. E' altrettanto vero tuttavia che il rientro in un contesto di incertezza economica e lavorativa può acuire i sintomi di ansia e depressione".

Ma cosa succede a chi non vuole rassegnarsi al rientro nella routine quotidiana? "La sindrome - spiega Pasini - porta a stanchezza, difficoltà nel sonno, magari accentuate dai fusi orari, perdita di memoria (perché il cervello a riposo tende a 'resettare' le informazioni in eccesso), e naturalmente uno stato malinconico più o meno grave, fino a una vera e propria depressione". Una sindrome che si stima colpisca dal 30 al 35 per cento di chi è partito per le ferie. "Generalmente -rassicura l'esperto - ci si adatta in pochi giorni alla vita 'post-vacanza', e i sintomi svaniscono. Ma può anche succedere, specie se il viaggio e' stato lungo, che si entri in una spirale depressiva che dura anche oltre un mese".