Bronzi di Riace, Amato: a natale rientro nel museo!
Il Prof. Pasquale Amato, Presidente del Premio Nosside (uno dei due organizzatori dell'Evento reggino del 24 agosto assieme al Cis Calabria e Relatore principale) ha così commentato il felicissimo esito dell'Incontro: "Un pubblico straripante - che il Chiostro della Chiesa di San Giorgio al Corso ha fatto fatica a contenere - ha occupato ogni ordine di posti e qualsiasi altro spazio anche in piedi ed ha seguito con eccezionale attenzione sia la Conferenza che gli Interventi programmati per quasi due ore. Questa ampia partecipazione ha testimoniato il fascino dei due Capolavori assoluti dell'arte classica ellenica del V sec. a.C. e del Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria, tra i più ricchi e importanti del mondo con i suoi straordinari tesori. Ed ha costituito la conferma che il 24 agosto è stato, come nelle previsioni, un grande Evento Culturale.
Dall'evento si e' levata una sola voce: I due capolavori assoluti sono due opere identitarie e inamovibili. Restano in Calabria e nel loro eccezionale Museo, tra i piu' ricchi di tesori artistici del mondo. Piuttosto l'unita' di missione del governo la finisca di rimandare l'ultima firma e mandi alla Regione la pratica che chiuderà la partita della ristrutturazione del Museo e consentirà il rientro dei Bronzi nella loro casa". La serata è stata la migliore risposta alla Campagna di stampa in corso, fondata sulla menzogna dei Bronzi abbandonati e bistrattati dai reggini e quindi da portare via verso altre parti d'Italia più in grado di accoglierli e valorizzarli. Una campagna mistificatoria (con la lodevole eccezione del Sole 24 Ore) infarcita di luoghi comuni, pregiudizi, informazioni false e tendenziose, cifre gonfiate oltre ogni limite e un solo obiettivo: intralciare il cammino della fase finale della ristrutturazione del Museo della Magna Grecia e rinviare il rientro dei Bronzi nel loro Museo entro Natale. Dal canto suo lo Stand delle Poste Italiane - con la prima presentazione a Reggio dellaCartolina sul rinnovato Museo della Magna Grecia e il più recente francobollo sui Bronzi- è stato un altro chiaro segnale della volontà di accelerare il compledtamento della ristrutturazione del Museo e l'anticipato rientro dei due Capolavori nella loro Sala.
Dopo la presentazione della Presidente del CIS Calabria Dott.ssa Rosita Loreley Borruto, oltre duecento persone hanno seguito con eccezionale attenzione la Conferenza del prof.Pasquale Amato sul tema "I 40 anni dei Bronzi di Riace. La seconda vita di un suggestivo viaggio nel cuore della storia". L'attenzione ha continuato ad essere alta anche nei confronti dei Relatori degli Interventi Programmati: la Dott.ssa Simonetta Bonomi, Soprintendente ai Beni Archeologici della Calabria; il prof. Massimiliano Ferrara, Direttore Generale dell'Assessorato Cultura della Regione Calabria; il dott. Eduardo Lamberti Castronuovo, Assessore Cultura e Legalità della Provincia Di Reggio Calabria; il prof. Vincenzo Panuccio, Presidente dell'Associazione Amici del Museo di Reggio Calabria; Francesco Alì, del Comitato per la Tutela e la Valorizzazione dei Bronzi di Riace e del Museo reggino.
Il prof. Amato ha precisato subito l'intento degli organizzatori: "Non abbiamo voluto organizzare una celebrazione, né una commemorazione. Meno che mai ci siamo prefissi di risolvere gialli o enigmi o di mestare nel torbido a tutti i costi. Non abbiamo voluto neanche organizzare un Convegno scientifico per esporre una o più ipotesi su chi è stato il possibile autore o gli autori dei due Bronzi. Ci siamo posti piuttosto tre semplici obiettivi, considerando questo Incontro come il primo di una serie, essendo le problematiche dei Bronzi molto complesse e articolate (scientifiche, culturali, economiche, logistiche, di comunicazione, ecc): 1. abbiamo voluto innanzitutto esaminare il cammino movimentato di questi due Signori nella loro seconda vita dopo il 21 agosto e il 22 agosto. Un cammino accidentato e sempre irto di ostacoli, come si addice ai grandi protagonisti della storia. I Bronzi sono figli della cultura di quel mondo ellenico che creò la cultura europea e si estese nel Mediterraneo, articolandosi in una miriade di comunità indipendenti e in continua competizione tra di loro da Malaga al Mar Nero, con tre aree principali: le poleis originarie dell'Egeo; quelle dell'Asia Minore; quelle del vicino Occidente in Magna Grecia e Sicilia;
2. abbiamo voluto sconfessare i luoghi comuni interni - fondati sull’auto-commiserazione e sull’auto-demolizione di tutto e di tutti - e i tanti pregiudizi esterni, intrisi di inconfessato razzismo. Ci hanno accusato di tutto: di avere abbandonato i bronzi; di non aver completato i lavori di ristrutturazione del museo; di non avere mantenuto i livelli di visitatori di Firenze e Roma del 1981. Perche’ questo accanimento? - si è chiesto Amato - per arrivare alla conclusione che i reggini e i calabresi sono incapaci di gestire questi due massimi capolavori di valore mondiale e quindi toglierli al Museo di Reggio e spostarli in luoghi dove sarebbero piu’ visitati. Oppure affidarli a una societa’ multinazionale che organizzerebbe un bel tour realizzando profitti giganteschi per sé stessa elargendo qualche elemosina ai calabresi.
Amato ha risposto puntualmente alle accuse: "I bronzi non sono stati abbandonati, ne’ sono stati mandati in esilio o al confino; sono stati accolti nel Palazzo Campanella, una sede moderna e sicura, e curati come mai era avvenuto prima; hanno avuto circa 300.000 visitatori che hanno assistito alle cure meticolose dei restauratori; i lavori di ristrutturazione del Museo è vero che non sono stati completati; ma non inettitudine dei reggini e dei calabresi, che non ci hanno messo un dito; i numeri dei visitatori sono stati tra i primi dieci tra i Musei Archeologici d’Italia. Il confronto serio si fa tra pari. Non si fa con altri siti né con gli zoo di animali".
3. abbiamo avviato dal 2009 una fase costruttiva e propositiva giocando in attacco e non in difesa. Oggi, dopo i primi 40 anni, partiamo dalle dichiarazioni recenti del Ministro Fabrizio Barca, il primo esponente di governo che ha finalmente detto ciò per cui ci siamo battuti per tanti anni: "ho capito che bisogna capovolgere il tema: non dobbiamo far viaggiare le opere ma le persone". Ed ha aggiunto: "E’ un museo bellissimo, un pezzo incredibile dell’architettura italiana valorizzata con modifiche dentro una citta’ di cui stando qua dentro si apprezza lo splendore. Dall’altra parte c’e’ la Sicilia, l’Etna, il mare. Veniteci”. Non succedeva da quando, nel 1981, il Presidente Sandro Pertini venne assieme al Ministro della Cultura della Grecia, l'attrice Melina Mercouri, ad inaugurare la Sala dei Bronzi nel Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria dopo avere rintuzzato il tentativo dei fiorentini di tenerseli chiedendo "di esporli al Quirinale lungo la via del ritorno al loro Museo".
Ma per far viaggiare le persone occorre creare le condizioni favorevoli: occorre intervenire per togliere la Calabria dall'isolamento (vedi ferrovie ferme sempre più a Eboli, autostrada in perenne cantiere, Aeroporto dello Stretto a rischio di declassamento e tariffe aeree proibitive da e per Reggio Calabria) e rendere agibile l'ospitalità per chi verrà! Occorre infine coinvolgere tutte le energie intellettuali e tutte le competenze per dare vita a una serie di iniziative e di eventi che vedano al centro il Museo, i suoi tanti tesori, le altre eccellenze del territorio e i suoi massimi capolavori mondiali". Amato ha concluso insistendo, assieme agli altri interlocutori, sull'urgenza di ultimare la ristrutturazione del magnifico Palazzo Piacentini e di anticiparla col ritorno dei Bronzi di Riace prima di Natale: "Il Museo rinnovato rivaleggerà con i più grandi Musei Archeologici del mondo, forte dei suoi capolavori assoluti e dei suoi tanti altri Tesori".
E, come ha scritto Cinzia Dal Maso su Il Sole 24 Ore di domenica 5 agosto, "si potrà sorseggiare una bibita nel Roof Garden con vista strepitosa sullo Stretto. Una volta terminato, il Museo di Reggio potrà veramente sfidare persino l'incomparabile Museo di Atene con la suastrepitosa terrazza sull'Acropoli".