Immigrazione clandestina, ricettazione e contaffazione due denunce della Gdf
Nei giorni scorsi i finanzieri della Tenenza di Corigliano Calabro e della Brigata di Acri, hanno eseguito una serie di servizi tesi alla repressione delle violazioni in materia di contrabbando, contraffazione e contrasto all'immigrazione clandestina.
Nell'ambito di tali servizi i finanzieri della Tenenza di Corigliano Calabro, durante i festeggiamenti in onore del Santo Patrono della cittadina, hanno proceduto al fermo di un cittadino senegalese di 35 anni, intento alla vendita di capi di buffetteria (cinture - borse - occhiali, ect.) con marchi contraffatti di noti stilisti italiani e esteri. Il controllo dei documenti personali mostrati previa consultazione degli elementi esistenti alle banche dati di polizia, ha evidenziato l'esibizione da parte dell'extracomunitario di un documento di emersione dal lavoro falso. In effetti l'immigrato, dopo i rilevamenti al sistema AFIS, è risultato censito con diverse generalità ed ALIAS. Il predetto era stato attinto in tempi diversi da due decreti di espulsione mai eseguiti. Per tale ragione è stato tratto in arresto per il reato di immigrazione clandestina e posto a disposizione della competente A.G.. Inoltre, nei suoi confronti, oltre che al sequestro di oltre 150 capi di buffetteria con marchio contraffatto, sono stati ipotizzati i reati di contraffazione, frode in commercio e ricettazione.
Contemporaneamente i finanzieri della Brigata di Acri, nel corso di un attività di polizia tributaria e di contrasto al lavoro nero ed irregolare, hanno individuato presso un'attività commerciale operante nel comune di Montalto Uffugo, un cittadino albanese di anni 22, clandestinamente presente in Italia da oltre due anni. L'individuazione dello straniero è avvenuta a seguito dell'identificazione del personale dipendente ivi presente, operazione usuale posta in essere dalle fiamme gialle, al fine di contrastare l'utilizzo di manodopera in nero ed irregolare, da parte degli operatori economici. Per lo straniero veniva attivata la procedura di accompagnamento ad un centro di prima accoglienza per la successiva espulsione dal territorio nazionale. Inoltre, a norma del D.Lgv. 286/98, veniva denunciato per il reato di immigrazione clandestina, mentre l'imprenditore, di nazionalita' italiana, veniva denunciato per il reato di favoreggiamento e sfruttamento dell'immigrazione cladestina.