Provincia di Catanzaro, presentato il bilancio di genere

Catanzaro Attualità

È stato presentato nella sala giunta di Palazzo di Vetro il Bilancio di Genere della Provincia di Catanzaro. Alla conferenza hanno preso parte l’assessore provinciale alle Pari Opportunità Sergio Polisicchio, la consigliera di parità Sonia Munizzi, la presidente del Comitato Unico di Garanzia dell’Ente Luciana Tallini.

Il “Bilancio di genere” si propone di contribuire a sviluppare nei decisori politici e nella struttura tecnica della Provincia di Catanzaro, la capacità di tenere conto delle differenze di genere laddove queste influenzano i comportamenti e le reazioni diverse di uomini e donne alle stesse politiche, come l’accesso ai servizi, la mobilità, l’istruzione, la partecipazione, la fruizione degli spazi pubblici. Lo scopo ultimo è quello di contribuire, in qualche misura, a ridefinire e rendere esplicito l’orizzonte di qualità della vita cui l’Amministrazione vuole tendere, e di conseguenza definire gli obiettivi e i corrispondenti strumenti per le politiche pubbliche, nell’elaborare il Bilancio e nella gestione dei servizi. Il lavoro presentato a Palazzo di Vetro si pone in linea di continuità con la precedente ricerca realizzata dalla Fondazione Giacomo Brodolini in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale, conclusa nel 2007. Nel nuovo studio è stato approfondito il lavoro avviato in precedenza, realizzando un aggiornamento dell’analisi di contesto e procedendo alla codifica dei capitoli di bilancio selezionati perché di maggiore interesse per la rilevanza del loro impatto di genere.

“Le politiche economiche e le scelte delle amministrazioni pubbliche non sono neutre ma impattano in modo diverso su uomini e donne essendo diverso il loro ruolo e potere sociale”, ha spiegato nel corso della conferenza l’assessore Sergio Polisicchio, che ha ricordato come “analizzare i bilanci delle amministrazioni pubbliche in un'ottica di genere significa vedere su chi ricadono i benefici e gli effetti delle politiche e delle azioni amministrative e allo stesso tempo favorire l'integrazione delle politiche locali con quelle nazionali ed europee che, da anni, sostengono le pari opportunità e la trasversalità dell'ottica di genere in tutte le azioni di sviluppo politico, culturale, sociale ed economico”. Lo studio rappresenta, quindi, “uno strumento di giustizia sociale – ha proseguito Polisicchio - oltre che uno strumento di comunicazione, e costituisce un interessante approfondimento delle dinamiche socio - economiche - strutturali che caratterizzano il nostro territorio”.

“Questo bilancio di genere – ha detto ancora l’assessore Polisicchio – è nato come esperienza unica nel meridione con la giunta Traversa, poi da quel lavoro la giunta guidata dal presidente Ferro ha costruito una strategia che porta ad una incidenza diretta sui settori, dalle politiche sociali al lavoro, alla formazione, al turismo. Il bilancio di genere è quindi un bilancio che favorisce la giustizia sociale, puntando in maniera preventiva, con attività statistiche e di monitoraggio, ad evitare discriminanze e disuguaglianze tra i generi nella gestione e la ripartizione dei budget di spesa pubblica. Certo quello attuale è un momento difficile, perché un bilancio di giustizia sociale presupporrebbe anche dei fondi idonei, ma come è noto le difficoltà di cassa finanziaria delle amministrazioni locali non consentiranno di essere molto incisivi. Certamente grazie a questo lavoro, non appena si concretizzerà la possibilità di una migliore politica di spesa grazie a risorse finanziarie idonee, si riuscirà ad incidere diminuendo le disuguaglianze”.

“Il bilancio di genere – ha spiegato la consigliera di parità della Provincia, Sonia Munizzi - è uno strumento importante per comprendere meglio l’impatto che hanno sui cittadini i servizi offerti dall’amministrazione. Il progetto pilota è stato avviato nel 2006 su iniziativa dell’allora presidente Michele Traversa, ed è stato il primo bilancio di genere di una Provincia nel meridione. Il presidente Wanda Ferro ha quindi dato seguito a quel progetto, anche perché il lavoro sarebbe rimasto monco se non si fosse dato seguito oggi all’impatto generato da quello studio”. “I principi ispiratori di un bilancio di genere – ha detto ancora Sonia Munizzi - sono l’equità e la trasparenza. In un momento di particolare ristrettezza economica per gli enti locali, questo strumento serve anche a rassicurare sul fatto che la pubblica amministrazione lavora per garantire servizi di qualità, nell’interesse dei cittadini”.

La presidente del Comitato unico di garanzia, Luciana Tallini, ha spiegato che “attraverso l’analisi di genere del bilancio, gli enti locali possono sviluppare nuovi e più efficaci strumenti di programmazione delle politiche locali secondo le indicazioni europee in materia di genere, nella promozione dello sviluppo locale. L’obiettivo è quindi quello di porre l’accento sull’analisi dell’impatto delle politiche pubbliche verso i cittadini, inserendo la prospettiva di genere a tutti i livelli del processo di costruzione dei bilanci pubblici, mirando a ristrutturare le entrate e le uscite al fine di promuovere l’uguaglianza tra i sessi”.

Il presidente della Provincia Wanda Ferro, nel testo di presentazione della pubblicazione, spiega infatti che “lo scopo finale di un bilancio di genere è quello di fornire indicazioni per la programmazione futura, per consentire alla governance locale di riequilibrare le reali opportunità tra donne e uomini, creando un percorso di miglioramento per la programmazione e la spesa. La Provincia di Catanzaro, capofila nel Meridione d'Italia nella promozione di un'analisi di genere del bilancio, si è da sempre contraddistinta per l'impegno impiegato nella conquista di traguardi di carattere fondamentale: l'efficienza, l'efficacia, la trasparenza e l'equità. E la redazione del bilancio di genere ha concorso proprio al raggiungimento di questi obiettivi. Il bilancio di genere è stato inteso come uno strumento strategico per la Provincia, in quanto capace di favorire l'applicazione di prospettive nuove ed il perseguimento di obiettivi innovativi, valorizzando le diverse fasi che caratterizzano la programmazione in chiave di genere ed individuando nuovi risultati ai quali tendere per la realizzazione di effettive condizioni di parità e pari opportunità tra donne e uomini. Con questa nuova fase del lavoro, più consapevoli che ogni azione amministrativa deve avere un impatto sulle pari opportunità, il bilancio di genere è diventato parte integrante delle attività programmatiche dell'amministrazione. L'augurio è che questa impostazione lo possa rendere strumento per una scelta equa e consapevole delle risorse, capace di innescare nell'immediato futuro meccanismi virtuosi nella direzione di strategie attuative di superamento delle discriminazioni e a favore dell'uguaglianza di genere”.